Il classico del classici!2 min read

Se uno si ferma a pensarci 50 vendemmie sono proprio tante, una vita! Era appunto il 1954 quando
Piero e Salvatore Leone de Castris, nonno e papà di Piernicola attuale proprietario dell’azienda, imbottigliarono per la prima volta il Salice Salentino.

Il riconoscomento della DOC arriva molti anni dopo, nel 1974, quando il Salice aveva già varcato i confini della regione spingendosi oltre oceano. Tempi difficili in cui tutto quello che arrivava dalla Puglia doveva vincere diffidenza e preconcetti di consumatori abituati a vedere nella Puglia esclusivamente il grande serbatoio di vino sfuso a cui attingere. Non che non ci fosse verità in queste considerazioni e le eccezioni, rare, confermavano questa visione. Proprio perchè eccezioni, i pochi che si avventuravano nella commercializzazione della bottiglia rappresentavano il meglio dell’enologia regionale.

Il Salice Salentino è, tra le tipologie che hanno varcato i confini nazionali, senz’altro la più nota e rappresenta da tempo un riferimento per quanti desiderano leggere nel vino un territorio e la sua storia. In particolare quello dell’azienda Leone de Castris, dal coloree rosso rubino con riflessi che vanno verso il granato. Al naso il vino offre profumi di frutta nera, mora, amarena e spezie dolci che nel corso dell’invecchiamento si aprono a note complesse di fiori appassiti e anche di tabacco e cacao. In bocca risulta equilibrato ed elegante con una vena fruttata che riporta alle percezioni olfattive e una buona acidità che sorregge la degustazione rendendola lunga e persistente, nel finale ricorda la liquirizia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

50° Vendemmia Salice Salentino Riserva
Salice Salentino Doc Riserva 2009
Az. Leone de Castris
Tel.: 0832 731112
Uvaggio:  Negroamaro 90%, +Malvasia Nera
Giudizio: Ottimo
Prezzo: 10-12 Euro

 

Per gentile concessione del Corriere del Mezzogiorno

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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