ICE araba fenice alla Prowein2 min read

Dopo aver letto l’articolo (pubblicato qui ) del bravo produttore piemontese Gianluca Morino, non abbiamo esitato un secondo e gli abbiamo chiesto se potevano pubblicarlo su Winesurf. Mentre lo leggevamo ci è venuta anche un’idea che vi presenteremo tra qualche giorno.

 

In questi anni di crisi economica ma ancor più  di profonda crisi di risorse umane, sempre più spesso assistiamo o ci vengono svelate attività promozionali del brand Italia che, invece di far fruttare gli investimenti di denaro pubblico, sono dei veri e propri buchi neri.

Alla Prowein ho osservato, fotografato e testato il mega stand della rinata ICE sotto la nuova dicitura: “ICE italian treade promotion agency”, tutto finanziato dal ministero dello sviluppo economico.

Uno stand enorme, vuoto, senza una logica e con personale assolutamente non formato ed informato delle attività che avrebbero svolto nei 3 giorni di fiera.

Due volte ho chiesto di degustazioni che si sarebbero svolte di li a poco e nessuno dei quattro ragazzi mi ha saputo rispondere.
Non ho nemmeno tentato di disturbare i vari funzionari presenti intenti a spendere il loro tempo  in chiacchiere e fare da spola con l’esterno per fumare l’ennesima sigaretta.

Poi la cosa che più mi ha lasciato perplesso era la selezione delle aziende presenti: accanto a qualcuna nota, vi erano aziende imbottigliatrici con sigle indecifrabili (addirittura una della provincia di Cremona notissima località vitivinicola della pianura lombarda).

Tra costo della fiera, dello stand, delle standiste, dei sommeliers, dei funzionari, costi di soggiorno e trasferta, non voglio immaginare quanti soldi pubblici sono stati buttati per una presenza alla Prowein assolutamente da incapaci(questa è la figura che facciamo a detta dei più).

Almeno avesse portato a qualche risultato ma, a vedere lo stand sempre deserto, ho i miei dubbi.

Per fortuna che il nuovo ente ICE dovrebbe promuovere, sviluppare ed agevolare il commercio dei prodotti italiani all’estero!
Questo é uno dei tanti motivi, per i quali, l’Italia é spesso surclassata sui mercati esteri a livello di brand e immagine pubblica.
Tutto ciò che di buono stiamo producendo sui principali mercati mondiali é solamente dovuto alle attività private di aziende, di  imprenditori lungimiranti e innovativi ed alla qualità del nostro Made in Italy che rappresenta l’eccellenza del food And wine mondiale.

Non voglio nemmeno sognare di immaginare dove saremmo arrivati se avessimo avuto un istituto come la Sopexa francese, che ha letteralmente aperto le porte e poi steso un tappeto rosso all’eccellenza enologica d’oltralpe.

Anche su queste tematiche noi produttori e imprenditori italiani faremo ancora silenzio senza ribellarci al sistema?

 

Un cordiale ringraziamento a Gianluca Morino e al sito www.cascinagaritina.wordpress.com per averci permesso la pubblicazione.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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