Hai mai comprato un Richebourg Cabernet Sauvignon della Romanée Conti? Meno male!1 min read

Non so se considerare questa notizia come l’ennesimo colpo dei falsari di vini di pregio, come un plagio o semplicemente come espressione dell’imbecillità umana.

Facciamo un esempio: se vi dessero, come resto, delle monete da tre euro avreste qualche sospetto? Forse più di uno.

Se poi la “moneta da tre euro” finisce in mano di Maureen Downey, soprannominata la “Sherlock Holmes del vino”, il falsario non ha nessuna speranza di farla franca.

E’ quello che è successo quando Maureen, che molti considerano la principale autorità mondiale in materia di frode, contraffazione e autenticazione dei vini pregiati e che nel 2015 ha fondato Winefraud.com proprio allo scopo di aiutare commercianti e collezionisti di vini, ha trovato sulla sua strada questa etichetta di “Richebourg  Cabernet Sauvignon del Languedoc, DRC”.

Avete letto bene ma vi consiglio di studiarvi l’etichetta, che è veramente una chicca nel genere, anche per la frase in testata. Un po’ come se nella moneta da 3 Euro vi fosse scritto “Repubblica di Marte”.

Giustamente Maureen l’ha considerata per quella che  e l’ha pubblicata su Twitter, ridendoci sopra. La cosa ancor più divertente è che in risposta  Siobhan Turner, Master of Wine canadese, ha postato la foto che trovate qua sotto.

Un Pinot Nero Chateau Margaux è forse anche più divertente di un Richebourg Cabernet Sauvignon della Romanée Conti.

Che ne pensate?

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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