FISAR: ovvero quando da un premio a Carlin Petrini alle vellutate il passo è (troppo) breve2 min read

Veronelli sosteneva che col brodo si deve bere acqua, però non si è mai pronunciato sulle vellutate di verdure.

Ci ha pensato però la FISAR a colmare questo vuoto, con una serie di abbinamenti per le rinomate vellutate in scatola (anzi, in bicchierone) di Bonduelle.

A chi fosse già partito per cercare tra le stelle Michelin in che città si possa trovare Il ristorante Bonduelle e chi sia lo chef, devo purtroppo dire che il Bonduelle in questione è un marchio  che produce minestre, surgelati e altro per la grande distribuzione.

Insomma, superato un primo attimo di sconcerto, non ci sarà nemmeno bisogno di andare a ristorante; basterà entrare al supermercato, accattarsi un vellutato bicchierone e magari approfittare dello scaffale dei vini per trovare quello che sicuramente renderà ancora più vellutata la vellutata.

Non voglio però privarvi del piacere di scoprire da soli cosa abbinare, per esempio,  con la vellutata carote, patate dolci e zenzero, o con la più sanguigna peperoni& peperoncino. Per questo vi rimando al sito di Bonduelle  o magari ai corsi FISAR, dove credo che da ora in avanti  gli abbinamenti cibo-vino saranno estremamente…  vellutati.

Ma la FISAR in questi giorni è una vulcano in azione: da una parte sponsorizza le vellutate, mentre dall’altra conferisce ad un personaggio del calibro di Carlin Petrini il titolo di Sommelier ad honorem.

Sono felice per Carlin, che merita questo e mille altri riconoscimenti,  però mi sorge un dubbio. Non è che , pur essendo ad honorem il riconoscimento vada “convalidato”, magari proponendo un abbinamento con le velllutate  suddette?  Spero proprio che a Carlin  non venga messo davanti questo vellutato calice, anche perché mi immagino la sua reazione.

Non mi immagino invece le reazioni dei corsisti FISAR, sin da oggi terrorizzati per le lezioni di abbinamento cibo-vino. Pare che alcune delegazioni stiano organizzando corsi “Bonduelle  free”,  mentre le associazioni vegane hanno già chiesto alla FISAR nazionale di organizzare corsi dove gli abbinamenti cibo-vino si limitino a verdurine, vellutate, spinacini e via cantando. In questo caso non si parlerebbe tanto di corso per Sommelier ma  per Vellutier, che sicuramente potrebbe aprire all’associazione strade impensate.

Già vedo i manifesti “Con FISAR impari a degustare sul velluto” e sicuramente la prossima divisa sarà fatta dai Visconti di Modrone, famosi per i loro capi in velluto.

Un cordiale e vellutato saluto a tutti.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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