Esclusivo! Intervista ai produttori del miglior vino d’Italia12 min read

Il miglior vino d’Italia per la guida Winesurf  2024-2025 è il Barolo Ornato 2020 di Palladino. Abbiamo intervistato la frontwoman e il frontman dell’azienda, Veronica Santero e Alessandro Olocco , non solo sul loro vino ma sulla situazione generale della Langa e del mondo del vino. Ne sono venuti fuori molti spunti di riflessione interessanti e alcune “chicche” sul passato dell’azienda

Winesurf: “Veronica e Alessandro, due parole per presentarvi e presentare Palladino.”

Veronica Santero: “Palladino è il nome della famiglia di mio zio. L’Azienda nasce nel 1974 quando mio zio Maurilio insieme a suo cugino Piero acquistano quest’edificio storico a Serralunga. Mio zio prima faceva il ristoratore mentre suo cugino si era diplomato in enologia ad Alba ma poi aveva fatto altro. Lo zio non aveva figli e dato che i miei avevano un ristorante ogni fine settimana venivo spedita qua. Ci sono praticamente cresciuta e mi sono appassionata a questo mondo: fin da piccola se il bicchiere d’acqua non era rosa per una goccia di dolcetto io non lo bevevo. Così quando c’è stato da decidere cosa fare da grande sono rimasta a lavorare qui e ormai sono quasi 21 anni.”

Veronica Santero

W.” Ma in vigna chi ci va?”

V.S. “Ci sono due ragazzi  che lavorano per noi, Luca e Matteo, che sono con noi rispettivamente da 17 e 15 anni. Alla fine tutto il lavoro che viene fatto qui nasce da cinque persone: Lucca, Matteo, io, Alessandro e naturalmente mio zio. Per tanti lavori in vigna ci appoggiamo comunque a delle cooperative.”

W. “Immaginavo, perché in cinque non potete fare tutto. Quanti ettari avete?”

V.S. “Undici. Abbiamo un contratto con una cooperativa e l’unica vigna che seguiamo da soli è quella del San Bernardo, la prima che lo zio ha comprato nel 1974 a da cui nasce la riserva.

W. “A proposito di cooperative. Parliamo un attimo della situazione sullo sfruttamento dei lavoranti esplosa in Langa qualche mese fa: a che punto siamo e voi come la vedete e come vi comportate?”

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Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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