Empordà DO Maragda 2021, Mas LLunes2 min read

Le probabilità di incrociare sul vostro cammino un vino della DO Empordà sono assai remote; le stesse che ho io di correre i 100 metri in 8 secondi netti.

Certo, Empordà non è la più nota delle DO Spagnole, ma ha il pregio di provenire dalla Catalogna, la regione che produce la seconda DOca di Spagna, il Priorat, e che sforna quasi 300 milioni di Cava.

 L’Empordà occupa la punta nord-orientale della Catalogna, zona ricca di boschi di querce da sughero e di pini e dove i terreni alluvionali tipici della pianura si combinano con granito e ardesia nelle zone più montuose. La tramontana che soffia forte definisce il carattere intenso dei vini dell’Empordà.

La zona di produzione include 55 comuni distribuiti nei due distretti di Alta e Bassa Empordà. Le tipologie sono parecchie così come i vitigni ammessi ma quelli raccomandtai sono pochi: Garnatxa blanca, Garnatxa roja, Macabeu o viura e Moscatell d’Alexandria per i bianchi e Samsó e Garnatxa negra per i rossi.

A prezzi decisamente bassi c’è dunque la possibilità di provare qualche vino interessante.

Lo spunto per il mio prossimo ordine me lo ha offerto la bottiglia che ho trovato nella camera del resort dove soggiorno. Un Maragda bianco dell’azienda Mas Llunes, una aziendina famigliare con 80 ettari a disposizione.

Un bianco che profuma di fiori bianchi, resina di pino, alloro e mandorla. Corpo di media struttura e persistenza con un finale di giusta tensione acida e di lunga persistenza.

Costa meno di 10 euro.

Giovanni Solaroli

Ho iniziato ad interessarmi di vino 4 eoni fa, più per spirito di ribellione che per autentico interesse. A quei tempi, come in tutte le famiglie proletarie, anche nella nostra tavola non mancava mai il bottiglione di vino. Con il medesimo contenuto, poi ci si condiva anche l’onnipresente insalata. Ho dunque vissuto la stagione dello “spunto acetico” che in casa si spacciava per robustezza di carattere. Un ventennio fa decisi di dotarmi di una base più solida su cui appoggiare le future conoscenze, e iniziai il percorso AIS alla cui ultima tappa, quella di relatore, sono arrivato recentemente. Qualche annetto addietro ho incontrato il gruppo di Winesurf, oggi amici irrinunciabili. Ma ho anche dei “tituli”: giornalista, componente delle commissioni per la doc e docg, referente per la Guida VITAE, molto utili per i biglietti da visita. Beh, più o meno ho detto tutto e se ho dimenticato qualcosa è certamente l’effetto del vino.


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