E’ morto Luciano Piona, proprietario de La Cavalchina e presidente del Custoza e del Garda Doc1 min read

Caro, carissimo Luciano, chi l’avrebbe mai detto che quella dello scorso luglio sarebbe stata l’ultima nostra cena assieme?

Invece è proprio così e lo stupore per la notizia della tua morte mi anestetizza il dolore per la perdita di un vero amico.

Le notizie parlano di ipotermia durante un’uscita di sci alpinismo sulle montagne della tua amata Madonna di Campiglio, di soccorsi arrivati in elicottero, di trasporto all’ospedale di Trento e dopo 48 ore, la morte.

Mi domando come possa uno sciatore con la tua esperienza andare in ipotermia sullo Spinale, su quelle piste dove siamo stati assieme e che tu conoscevi come le tue tasche.

Non riesco ancora a credere che te ne sia andato, che abbia lasciato la Cavalchina, azienda esemplare del veronese, le tue molteplici attività, le presidenze del Custoza e del Garda Doc, tanto per fare due nomi.

Ti ricordi quando ci siamo conosciuti, credo siano passati almeno 25 anni e tu mi stupisti con la semplicità del Custoza e mi colpisti con la profondità di rossi che ancora oggi reggono perfettamente l’invecchiamento.

Come lo reggevi tu, che sembravi più giovane adesso di 25 anni fa, scattante come un grillo e sempre in movimento. Invece ora sono a scrivere parole per dire a me stesso e a tutti che non ti muoverai più, almeno su questa terra.

Ciao Luciano, adesso, ovunque sarai, spero avrai più tempo per fare le mille cose che facevi sempre.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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