L’incontro con l’enologo Ricardo Ferreira è stato casuale: nella valle del Douro per conoscere da vicino la tradizione vitivinicola di Porto, siamo entrati per sbaglio nella sua cantina, Quinta Branca.
Una cantina operativa, non preparata per accogliere ospiti, cosa che ci ha fatto confidare nell’assenza di un ‘copione’ nel racconto di Ferreira. Il winemaker ci ha raccontato che le potenzialità produttive della valle portoghese sono elevate e anche gli investimenti non mancherebbero (i proprietari Quinta Branca stessi sono imprenditori proveniente dall’edilizia). Ciò che manca qui sono gli enologi che possano seguire le produzioni.

Com’è nata la visita così si è conclusa: la nostra attenzione è caduta su un vino dall’etichetta malconcia, non in vendita proprio per questo motivo. Eppure da quella gabbia di ferro ne è emersa una Reserva Tinto 2012: rosso rubino impenetrabile, al naso mirtillo maturo, viola, cuoio, cacao, fresco, sapido, e con nostro stupore, zero tannico. Data la crisi che ha colpito anche il Porto, chissà che il Douro DOC non sia una nuova opportunità per solleticare il mercato…
