Degustazione Bardolino 2019, che piacere!2 min read

Non eravamo rimasti molto soddisfatti  dagli assaggi del Chiaretto ma ci siamo rifatti con il Bardolino!

L’annata 2019, pur non essendo buonissima ci ha fatto capire che questo vino continua a muoversi sulla strada giusta, quella di non fermarsi al “vino d’annata” ma mettere assieme la straripante piacevolezza (aromatica e gustativa) del vino con strutture equilibrate che permettano quindi un minimo (in qualche caso non solo minimo) invecchiamento.

Questo per quanto riguarda i vini d’annata, mentre ci troviamo sempre più di fronte a Bardolino che escono un anno dopo e sono fatti per durare, per presentarsi con successo nel mondo dei rossi da medio invecchiamento.

Nel momento in cui la Valpolicella, con cui il Bardolino praticamente confina e di cui condivide i vitigni, da anni ormai non vuole portare avanti la bandiera dei vini rossi secchi, incarnata perfettamente dal Valpolicella o dal Superiore (non ripassato), chi vuole bere una buona corvina e magari godersene un calice in più senza problemi non può fare altro che rivolgersi verso il Bardolino.

Un Bardolino, che, come detto, è sempre meno vino (troppo) semplice e sempre più rosso profumato e elegante. Un dato interessante: quasi il 30% dei vini degustati è di annate precedenti  al 2019, quando solo 2-3 anni fa trovare uno o due Bardolino di annate precedenti era la regola. Inoltre tra i 2019 abbiamo trovato diversi vini con buone prospettive di invecchiamento (sui 3-4 anni) e anche questa è una cosa nuova e il segno che soprattutto in vigna si lavora in maniera diversa.

Ben 6 vini top su 36 vini degustati! Anche questo parla a favore di questa denominazione e di vitigni come corvina (e dei “sudditi” , rondinella, molinara, corvinone) che si dimostra adatta sia a grandi vini da invecchiamento che a prodotti di grande e non solo immediata piacevolezza.

Per chiudere vorrei parlare dei prezzi: alcuni vini top hanno prezzi assolutamente ridicolmente bassi  se si prende in considerazione la qualità del vino: questo è un segnale per noi consumatori da tenere in grande considerazione.

Insomma, il Bardolino sta continuando a cambiare: credo sia giusto dargli fiducia!

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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