Dal produttore al raggruppatore: una buona idea di Vinix1 min read

Il concetto è semplice e potrebbe essere espresso con le parole “dal produttore al consumatore”o, ancora meglio,  “dal produttore al raggruppatore. Sto parlando di Vinix Grassroots Market , l’ultima idea del vulcanico Filippo Ronco.

In poche parole si tratta di un mercato di vino, olio e birra (per ora) telematico, dove più si acquista (in gruppo ma anche singolarmente) e più si risparmia.

Il funzionamento è semplice: si scorre l’elenco dei prodotti presentati (divisi per aziende e per regione di appartenenza) si decide di voler comprare il vino X che costa, mettiamo 10 euro, e parte la cordata. Tutti quelli che vivono nel raggio di 50 chilometri dal luogo dove verranno spediti i vini possono acquistare quel vino e più bottiglie si prendono meno costerà la bottiglia,  sino ad arrivare ad uno sconto dal prezzo iniziale di oltre il 50%.

La cosa è sicuramente interessante se si considera che già acquistando il minimo (12 bottiglie) si riesce subito ad ottenere un prezzo da enoteca molto ma molto onesta, cioè attorno al 30% di ricarico sul prezzo del vino a rivenditore comprensivo di IVA. A questo va aggiunta la spedizione gratuita in tutta Italia.

Insomma, un modo indubbiamente diverso e interessante di acquistare tramite internet che per adesso ha forse il suo tallone d’Achille nel non grandissimo numero di produttori aderenti al progetto.

Ricapitolando: proposta sviluppata in modo semplice e chiaro, con prezzi veramente convenienti anche partendo dagli sconti minimi. Comoda perché il vino ti arriva direttamente a casa (in caso di singolo)  o nel luogo di raccordo (se gruppo di acquisto) senza costi aggiuntivi. Per adesso unico neo la poco estesa selezione di vini. Comunque una buona idea: io mi sono iscritto.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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