Cuvée Bistrot 2019, Clos Puy Arnaud: il Merlot che voleva diventare un Gamay1 min read

Si chiama Cuvée Bistrot e nessun altro nome sarebbe più appropriato perché è l’ambiente allegro e animato di un bistrot che richiama alla mente. Questo rosso “d’ingresso” del Clos Puy Arnaud,  è stato progettato infatti  per esaltare l’immediatezza, la bevibilità e la piacevolezza fruttata del merlot di Sainte-Colombe.

Sembra quasi un Beaujolais e non a caso perché, come i vini di quella regione, fa uso della macerazione semi-carbonica. Il risultato è un concentrato goloso di frutti neri croccanti, fresco e gradevolmente acidulo, dai tannini delicati.

Un invito a bere un altro bicchiere: meglio a temperatura di cantina, anche d’estate.

Sono da scoprire anche gli altri vini, e soprattutto il grand vin, di questo Domaine di Belvès, nel Castillonnais, che nell’800 faceva parte dell’area del Saint Emilion: Michel-Edouard Féret, nella sua celebre Guide del 1874  lo considerava un premier cru.

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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