Corvina Veronese IGT 2016, Ca’ La Bionda1 min read

Il mio ristorante preferito a Verona è “Il Pompiere” perché, oltre a mangiare piatti tipici veronesi davvero ben fatti, si trova un titolare appassionato che, anche nel caos delle serate del Vinitaly, approfitta per far conoscere prodotti del territorio ai suoi clienti.

Così, casualmente seduta vicina al tavolo di Chiara Boschis cui lo ha proposto, ho avuto, grazie a lei, la fortuna di assaggiare un grande prodotto: la Corvina Veronese IGT 2016 di Ca’ La Bionda.

Vino che vince per eleganza ed equilibrio sostenuti da un bel corpo. Profumi tipici dell’uva Corvina molto intensi e fruttati, ma anche floreali, se pur verso l’inizio dell’appassimento.

La raccolta tardiva dura quasi un mese per cui, al momento della vinificazione, le prime uve sono leggermente appassite e le ultime fresche, è questa la particolarità tecnica che gli dà queste caratteristiche che lo rendono originale

 

Maddalena Mazzeschi

A 6 anni scopre di avere interesse per il vino scolando i bicchieri sul tavolo prima di lavarli. Gli anni al Consorzio del Nobile di Montepulciano le hanno dato le basi per comprendere come si fa a fare un vino buono ed uno cattivo. Nel 1991, intraprende la libera professione come esperto di marketing e pubbliche relazioni. Afferma che qualunque successo è dovuto alle sue competenze tecniche, alla memoria storica ed alle esperienze accumulate in 30 anni di lavoro. I maligni sono convinti che, nella migliore tradizione di molte affermate PR, sia tutto merito del marito! Per Winesurf si occupa anche della comunicazione affermando che si tratta di una delle sfide più difficili che abbia mai affrontato. A chi non è d’accordo domanda: “Ma hai idea di cosa voglia dire occuparsi dell’immagine di Carlo Macchi & Company?”. Come darle torto?


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