Come gettare il bambino con l’acqua sporca!2 min read

Metti che un gruppo di aziende  si uniscano in Associazione per la promozione dei loro vini e del territorio. Metti che quest’associazione faccia talmente bene il suo lavoro da divenire  punto di riferimento per la stampa italiana ed estera che vuole conoscere quella zona enologica. Metti che quest’associazione permetta anche a chi non è socio(!!!!) di portare i propri vini ai giornalisti in visita e che quindi diventi di fatto il vero ed unico referente in zona. Metti che organizzi da sempre centrate promozioni in tutta Italia e che riesca nell’impresa di riuscire a far funzionare anche

un’ Enoteca Regionale, enti che di solito  stanno in perenne e costosa rianimazione.

Cosa fareste di un’associazione così? Ma è ovvio:deve essere chiusa!!!

Adesso usciamo dal  vago e diamo nomi e cognomi.

L’associazione è L’Assivip, al secolo Associazione Interprovinciale Produttori Vini Pregiati, con sede a Moie di Maiolati Spontini, vicino ad Ancona. Venne creata agli inizi degli anni novanta e da allora ha fatto da babbo e da mamma soprattutto al Verdicchio (Jesi e Matelica) ed al Rosso Conero, ma anche ai vini del maceratese ed alla Vernaccia di Serrapetrona. Ogni giornalista che vuole sapere qualcosa sulla zona o vuole assaggiare i vini locali non deve fare altro che alzare il telefono, comporre il 0731703844 e parlare con il Giancarlo Rossi, da sempre direttore e anima Assivip. Ogni suo problema, ogni sua richiesta verrà esaudita. Se non credete a me domandate in giro. Non voglio dire che siano tutte rose e fiori in Assivip: come in ogni casa che si rispetti ci sono litigi tra coniugi, ma il suo lavoro di promozione lo ha sempre svolto bene.

Oggi la Regione Marche, volendo creare un nuovo grande ente per la promozione del vino marchigiano, pensa molto seriamente (eufemismo!!) di tagliare i fondi all’Assivip per dirottarli su questa nuova struttura. Questo renderebbe di fatto inutile l’associazione, portando al suo scioglimento. Ma il nuovo ente da chi sarebbe  formato e gestito??? Voglio pensare da gente esperta del settore, che conosce il vino, le problematiche del settore, i modi più o meno validi di promuoverlo. Persone che conoscono la stampa specializzata e non, abituate a muoversi in questo mondo come pesci nell’acqua. E se così non fosse? Se nascesse l’ennesimo carrozzone dove vari politici di turno riempiono le poltrone e fanno riempire le poltroncine ai loro adepti? A rimetterci sarebbero non solo le grosse aziende marchigiane di livello(che dovrebbero organizzarsi singolarmente la loro promozione) ma soprattutto le piccole che si ritroverebbero senza punti di riferimento.  In definitiva a rimetterci sarebbe il vino marchigiano ed è per questo che spero si rifletta a fondo su cosa fare “di” e “in” Assivip nel prossimo futuro. Il rischio è quello classico di gettare il bambino con l’acqua sporca……

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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