Col di Corte e il suo Vigneto di Tobia: una certezza per gli amanti del Verdicchio8 min read

Col di Corte non è certo la cantina di Verdicchio dei Castelli di Jesi più conosciuta al mondo ma per noi di Winesurf (non solo per noi…) è da molti anni un punto fermo dei nostri scenari enoici.

Giacomo Rossi, titolare di Col di Corte

Si trova a Montecarotto, a poche centinaia di metri dal paese, affacciata sulle dolci colline marchigiane. Giacomo Rossi, il proprietario che da Roma ha deciso di trasferirsi nelle Marche a fare vino poco più di dieci anni fa, produce non solo Verdicchio, ma per noi quello è il prodotto che caratterizza l’azienda. In particolare il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Vigneto di Tobia, che nasce da una vecchia vigna di più di 40 anni, è il vino che ci ha sempre colpito, in primo luogo perché non pensavamo assolutamente  fosse un vino biodinamico. In realtà non lo era e non lo è, non al 100% almeno, come del resto era ed è biologico nei fatti senza sbandierarlo, naturale in molte pratiche senza eccedere.

Insomma non era e non è classificabile con nessuna etichetta, se non con quella di grande vino, anno dopo anno. Per questo abbiamo deciso di andare a trovare Giacomo e gli abbiamo chiesto di organizzarmi una verticale di tutte le annate di Vigneto di Tobia, cioè dalla 2015 fino alla 2021, uscita quest’anno.

Logo Club Winesurf

Ciao, questo è un contenuto riservato ai soci del Club Winesurf. E che cos'è?

Il Club Winesurf è il luogo dove i soci possono scoprire in esclusiva tutte le nostre degustazioni: i migliori vini italiani passono nei nostri bicchieri, li valutiamo e li pubblichiamo mesi prima di qualsiasi altra guida cartacea.

 

Leggi senza limiti Winesurf con 40€ all'anno

 

Entra nel club e sostieni anche tu Winesurf!

 

Scopri di più sul Club >

Già registrato? Accedi con form sottostante

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


LEGGI ANCHE