Club Winesurf: sempre più puntato verso gli appassionati2 min read

Sono passati ormai due mesi dalla partenza del Club Winesurf, da quel passo che all’estero è comune a tanti giornali online sul vino ma che in Italia ci ha visti come apripista.

A questo punto abbiamo pubblicato più di mille degustazioni, praticamente solo di vini bianchi (qualche rosato, ma pochi) e alcune importanti interviste. Ci aspetta nei prossimi te mesi la parte più corposa del lavoro della nostra guida con il resto dei bianchi, i rosati, i grandi rossi (Barolo, Brunello, Barbaresco, Chianti Classico, Amarone etc), le molte bollicine metodo classico (Franciacorta, Trento Doc, Alta Langa e molti altri contributi di varie zone italiane) e naturalmente i vini dolci e/o passiti.

Al termine dell’estate ci sembra doveroso però fare un piccolo punto sul fronte degli abbonati: dal punto di vista numerico siamo più che contenti avendo superato in due mesi gli obiettivi di fine anno, mentre nel “who’s who” degli abbonamenti  sta accadendo una cosa particolare, che magari speravamo ma non ci aspettavamo in maniera così rapida e eclatante: il gruppo numericamente più importante di abbonati viene da persone che non lavorano (almeno direttamente) nel settore del vino, quindi appassionati, “semplici” lettori, quelli che in un lontano passato mandavano avanti i giornali acquistandoli. In questi mesi si sono abbonate tante persone che non conoscevamo, ma che conoscevano noi e per questo ci hanno dato fiducia.

Come secondo gruppo, in termini numerici vengono quelli che nel mondo del vino ci lavorano ma non come produttori: enotecari, importatori, ristoratori, PR, agenti rappresentanti, addirittura colleghi. Oramai è diventato quasi un piacevolissimo tormentone quello degli importatori svizzeri, che ad oggi sono in nove ad essersi abbonati.

Al terzo posto troviamo i produttori di vino e qui siamo abbastanza insoddisfatti ma molto divertiti dalle piccole “gag” che avvengono via mail e che un giorno pubblicheremo. In poche parole i produttori italiani non hanno ancora capito che il web ha la stessa risonanza del cartaceo e soprattutto chi lavora sul web non è un giornalista di serie B.

In definitiva siamo molto, molto contenti di come stanno andando le cose e affronteremo i prossimi mesi con molta, molta convinzione in noi stessi, nel nostro giornale online e soprattutto nei nostri lettori.

Quindi grazie di cuore e… se non sei ancora socio puoi diventarlo in un momento, cliccando qui.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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