Secondo giorno delle anteprime e si procede spediti attraverso altri territori toscani: Domenica 16 febbraio è stato il momento di Chianti Lovers, la rassegna che ha visto sotto i riflettori tutte le costellazioni della galassia Chianti, e di Anteprima Morellino.
Per la stampa e per il pubblico dalle ore 16.00, è stato possibile assaggiare tutti i vini a denominazione Chianti “base”, Superiore e Riserva nonché le varie denominazioni territoriali: Colli Aretini, Colli Senesi, Montalbano, Colli Fiorentini, Montespertoli, Rufina.
Un evento dedicato alle annate in commercio ma che dà la possibilità di assaggiare i vini anche da vasca. Una possibilità la cui utilità è tutta da verificare in quanto è come guidare un’auto in configurazione base ma che poi si comprerà dotata dei mille accessori che la possono abbellire e potenziare. Pertanto l’esercizio dell’assaggio in questi casi serve solo a cercare di capire l’annata, o almeno ci si prova.
Si parla appunto di 2019 e pare che l’annata parta con pieni voti, infatti i vini più o meno sono tutti dotati di pasta e giusta pressione al palato, questo fa ben sperare per la futura evoluzione del vino stesso.
La dicotomia del Rufina e la diatriba sulla Gran Selezione
Chi ha partecipato alla Primanteprima avrà notato con sorpresa che vi era presente anche il Consorzio del Chianti Rufina, quando la sua “normale” collocazione sarebbe stata a Chianti Lovers. Contemporaneamente però oggi alcune cantine della Rufina hanno partecipato anche a Chianti Lovers.
Il motivo per il quale il Rufina abbia deciso di lasciare il vagone Chianti e unirsi, almeno per questa edizione, alla lista delle altre denominazioni di Primanteprima risiede nella profonda spaccatura che si è aperta dopo il comunicato di qualche mese fa del Consorzio Chianti di uscire con il Chianti Gran Selezione.
Qualche mese fa un comunicato del Consorzio Chianti sanciva la nascita del Chianti Gran Selezione. Quel comunicato fu percepito da molti (e da Consorzio del Chianti Classico in primis) come se il Chianti volesse sfruttare il grande lavoro di promozione del Chianti Classico per offrire sul mercato un vino “tipologicamente equivalente” a prezzi più bassi, in aperta competizione con la Gran Selezione Chianti Classico.
Questo comunicato fu seguito da un comunicato in cui il Consorzio del Chianti Rufina si dissociava da tale decisione perché la menzione non garantirebbe il mantenimento di alti standard qualitativi della tipologia.
Tutto questo a riconferma del disagio che questa denominazione avverte nella sua collocazione con le altre denominazioni geografiche Chiantigiane; un disagio testimoniato anche dai favori di cui gode tra i media e gli appassionati.
Non è un caso che la stampa specializzata tenda a considerare il Chianti Rufina una denominazione rilevante quanto il Chianti Classico.

Si chiudono Chianti Lovers e Anteprma Morellino con il classico successo di folla a cui siamo ormai abituati negli ultimi anni. Lasciamo la Fortezza da Basso con la speranza di poter assaggiare al tavolo, nelle prossime edizioni, anche i vini già pronti per andare in commercio, così da potervi raccontare anche come sono e non solo provare a “indovinare” come saranno.