Che Guevara a Venezia1 min read

 

 

Senza dimenticare

la propria tenerezza

cerco tracce

del dottore famoso e necessario

tanti anni fa´

nato argentino

 e morto in Bolivia

 

tanti anni fa´

poco ne e´rimasto

in queste calli

appena trentanni fa

 scorrazzate

da torme di fanciulli.

 

Distratto

Dorsoduro:

si´, la maglietta

il berretto con la stella

ma lungo i muri

scorre la massaia

frettolosa

e nei  bar

sia attende ancora

la muda di Romania

per lo scarico dei nuovi

kinderferrero.

 

Neanche al

 bar interista

dietro l´Accademia

sembrano

 saperne nulla

o poco ricordarne.

Piu´importante

per chi conia caffé

su caffe´

arrivare a mille

duemila

traguardo  concreto

nella citta´

che  comunque

non affonda.

 

Sciatti camerieri

in  Corso  Garibaldi

ignari della guerra per bande

continuano a servire

spaghetti stracotti

punendo

avventori domenicali

e torpedoni di gruppi

che ballano senza rispetto

“Romagna mia”

al suono di

fisarmonica presso.

 

Ma chi La riconoscerebbe

signor Guevara

se con Cartavenezia

scendesse a San Stae

a ricercar  noi

cavalieri dell´ideale

saldi  come ancore

veloci come delfini ?

 

La citta´che si vuota

 e che invecchia

ci ha scelto a sostegno

e tramutati  ora

in tolleranti  turisti

esperti di prosecco

metamorfosi  rotonde

di  paterfamilias

certi soprattutto

del musetto

e delle castraure

e degli orari

di apertura

e fanatici solo

del bacaro

bacaro bacaro.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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