Buone le Bollicine su Trento!3 min read

Se volete avere la possibilità di scegliere una buona bottiglia di bollicine per il vostro ultimo dell’anno Trento vi offre l’occasione di provare fra più di 80 possibilità diverse. Dal 23 novembre al 8 dicembre è aperto a Palazzo Roccabruna – Enoteca Provinciale del trentino- “Trento Doc bollicine sulla città”.E’ un’occasione da non perdere per conoscere le aziende del metodo classico “di montagna”.

Per l’evento la stampa è stata invitata ad un’anteprima, divisa in due giorni, il 22 e 23 novembre: noi siamo venuti. Nel programma, oltre alla degustazione libera sono state previste varie cose: venerdì mattina una degustazione alla cieca in una sala a parte del palazzo; un “aperipranzo” (il mio modo di chiamare un pranzo poco pranzo, cioè in piedi) con salumi, formaggi e prodotti trentini, per un incontro informale coi produttori. Visita serale al Muse, ovvero al Museo delle Scienze di Trento, e successiva cena in piedi (aridaje!) con happening musicale nei locali di “Albere in fermento”. Mi permetto di criticare le cene in piedi perché da seduti è più facile chiacchierare e scambiare opinioni.

Il giorno dopo conclusione con la degustazione di 9 Magnum di Trento Doc, guidata da Luca Martini, miglior Sommelier del Mondo WSA 2013: Veramente 9 vini spettacolari, la più bella l’ultima, il Perlè 2001 di Ferrari che da solo meritava il viaggio.

 In  degustazione  libera, ho assaggiato prima di tutto i “dosaggio zero”. Alcuni spiccano per la loro freschezza, adatti a tutte le ore; altri, per esempio i riserva, sono gradevoli ma più importanti nel loro corredo di sapori e profumi. Andando avanti fra extra brut  e brut, devo dire che solo uno mi ha deluso (al punto che l’ho solo annusato), ma non vi dico qual è.

Vi segnalo invece due o tre cose: prima però bisogna riconoscere che il livello complessivo di questi vini è alto, a tal punto che avrei molti Trento Doc da segnalarvi, ma sono in imbarazzo perché sono tanti. Mi limito a due aziende: Abate Nero e Revì (sono tutti più o meno complessi e di livello buono). Due curiosità: il Maso Nero, un 100% Pinot Bianco di Roberto Zeni  e il 51,151 Brut  di Francesco Moser (l’ex ciclista gloria nazionale).

Ma ecco i miei personalissimi oscar ( in ordine sparso):

Maso Martis dosaggio zero 2010
Pedrotti Riserva 111 Pas Dosè 2006
Revì Brut 2009
Abate Nero Domini Nero Brut 2008
Letrari 976 Riserva del Fondatore Brut 2003

Vorrei aggiungere che in un weekend a Trento potreste anche andare a curiosare nel Mercatino di Natale, inaugurato il 23 novembre. Sono rimasta affascinata dalla distesa di salumi e formaggi tipici di malga del Trentino. Fra le altre cose esposte, c’era una forma di formaggio a pasta semidura alta almeno mezzo metro:  per tagliarla il casaro usava una specie di sega-lama!

Per ultimo, sarà che la mia formazione universitaria spinge in quel senso, ma non saltate una visita al Muse, sarà una vera sorpresa. Noi siamo andati ed è stato molto, molto interessante.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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