Si chiama Château Marjosse (al posto del classico château, una bella chartreuse del ‘700) e si trova nella vasta area compresa tra la Garonna e la Dordogna, l’ Entre-Deux-Mers: non certo tra le più celebrate del bordolese per i suoi vini.
Ma Tizac-de-Curton, a distanza quasi uguale da Pomerol e Saint-Émilion, condivide con quest’ultima il suo caratteristico calcare. Il rosso (anche il bianco ha dignità) è, come direbbero i britannici, davvero “lovely”.
Rubino brillante, ha la freschezza, il frutto e la finezza che cerchiamo nei vini che devono piacere e non solo stupire.
In Francia costa meno di dieci euro e in etichetta riporta la più semplice e generica delle denominazioni bordolesi: “Bordeaux”.
A produrlo è uno che conosce davvero questo terroir: Pierre Lurton, l’uomo di Cheval Blanc e Yquem, di cui si dice che Marjosse sia il suo giardino segreto.
A proposito, BUON NATALE!