Me lo hanno regalato un paio d’anni fa, suggerendomi di aspettare a berlo e così ho fatto. Ma non avendo una cantina ho cercato di metterlo al riparo da sbalzi di temperatura e luce e come spesso succede l’ho dimenticato. Oggi mi è capitato sotto mano mentre cercavo un vino bianco per accompagnare una semplice pasta al salmone. Ho pensato che il nome era perfetto: “Beyond the Clouds”, anche se era una giornata bellissima mi piace pensare che dietro le nuvole c’è sempre il sole, anche metaforicamente.
Nel bicchiere è un bel giallo oro brillante. E’ un uvaggio e anche se non ricordavo i vitigni al naso ho subito riconosciuto la nota burrosa dello chardonnay a cui ha fatto seguito un bouquet di fiori bianchi, note di pesca nettarina e ananas e una punta di pompelmo rosa con qualche nota minerale. La tostatura del legno è appena percettibile, discreta e elegante.

In bocca ritrovo tutto, con una acidità piacevole che, se in accompagnamento al cibo, pulisce la bocca facendo salivare e invitando ad un nuovo sorso. Ottimo anche da solo. perfetto col mio piatto, credo si accompagni bene anche a carni bianche, formaggi freschi o di media stagionatura.
E’ un vino dalle grandi potenzialità. L’annata che ho degustato io, la 2014, probabilmente ormai non è più disponibile: dovrebbe costare intorno ai 50 euro, sicuramente ben spesi.
Unico difetto: bottiglia pesantissima!