Benvenuto Matteo!!!!4 min read

Ieri mattina, mercoledì 21 maggio 2014, un evento eccezzzzzzzionale ha scosso l’apatica routine di Winesurf e dei suoi collaboratoti. Alle 8.30 della mattina mamma Bruna ha partorito Matteo Giacomelli che, come primo atto ufficiale, ha chiesto di degustare (trovandolo di suo gradimento) il latte della mamma.

 

Dopo una quantità di auguri infiniti a Bruna e Giampaolo Giacomelli  per l’arrivo del piccolo fantolino, tutti gli zii e le zie della redazione di winesurf si sono fatti la medesima domanda “Ma, se assomiglierà al padre, cosa farà da grande?”

 

Per questo hanno chiesto a me, in qualità di “grande e vecchio zio” di dare subito alcuni consigli a Matteo, che gli saranno sicuramente utili nel proseguo della sua vita se appunto, come potrebbe anche accadere, assomigliasse a suo padre.

 

Comunque somiglianza o meno alcune professioni gli saranno sempre e comunque precluse: la prima è quella  dell’assaggiatore, la seconda è quella del giornalista enogastronomico. Essendo infatti  nota urbi et orbi e la grande bravura del padre, un giovane Matteo Giacomelli riceverebbe come minimo grandi risate denigratorie accompagnate da frasi del tipo “Tu sei il figlio di Gianpaolo e vuoi assaggiare il vino? Noooooo, daiiiiiiii, non ci posso credere!!!!!!” E giù ennesima risatona che dissuaderebbe anche Marilyn Monroe da fare la svampita.

 

Caro Matteo, in questo caso non te la dovrai prendere, perché tuo padre potrà insegnarti tante altre cose, tanti altri lavori, addirittura più remunerativi e divertenti. Te ne elenco qualcuno.

 

 

Il gommonista

 

Da non confondersi con lo scafista. Il gommonista è un signore che passa ore con il culo quasi a mollo nel suo piccolo gommone in mezzo al mare, nell’attesa quasi sempre vana che un pesce abbocchi all’amo. E’ un lavoro tranquillo, di assoluto relax ed infatti tuo padre lo pratica soprattutto per farsi delle colossali dormite, non certamente per portare del pesce a casa. Però devi stare attento: una deriva tragica del gommonista è il gommonista fiero, quello che come sente parlare qualcuno di barche, si avvicina e chiede subito le misure del suo gommone (per i gommonisti esistono solo i gommoni) e  dove lo tiene in acqua. Un gommonista fiero (e di questa categoria purtroppo fa parte tuo padre) rischia spesso di non capire chi ha di fronte e fare figure barbine, come quando papà chiese insistentemente al proprietario di Alinghi (ancora la Coppa America non ti dice nulla, ma non preoccuparti) quanto era grande e dove teneva il suo gommone. Così mentre lui si gloriava dei suoi 4 metri a Bocca di Magra, il signore in questione fu costretto a dirgli “Almeno uno yacht per la pesca d’altura lo tengo sempre a Santo Domingo!” Questa frase lasciò leggermente di stucco papà che da allora è molto più circospetto nel chiedere.

 

 

 

Il montatore di finestre polacche

 

Ma perché stare in barca quando papà Giampaolo potrà insegnarti tante cose a terra: per esempio  a montare finestre polacche! Ti domanderai  il perché di una finestra polacca e non ti nascondo che ce lo siamo chiesto anche noi, i tuoi zii, che seguivano con trepidazione il fatto che papà stesse “sistemando” la tua cameretta usando cotanti attrezzi. Anche mentre scrivo queste righe  non abbiamo capito come funzioni queste benedetta finestra polacca, però siamo sicuri che, essendo passata sotto la supervisione di mamma Bruna, la cosa non costituisca alcun pericolo.

 

 

Il pantalonista corto

 

Un’altra cosa che papà Giampaolo potrà insegnarti sarà quella di portare degli orrendi pantaloni corti in quella che lui ritiene la stagione estiva. Peccato che per lui questa stagione inizi ai primi di aprile e finisca  alla fine di novembre. Anche in presenza di slavine a maggio e alluvioni ad ottobre tuo padre ti spiegherà che è opportuno presentarsi sempre e comunque in pantaloni corti perché tanto tra poco tornerà il caldo. In questi casi, ti prego, telefona ai tuoi zii! Arriveremo noi, con tanti bei pantaloni lunghi e ti salveremo da tanti raffreddori.

 

 

Il matematico della tabellina del cinque

 

Un altro lavoro in cui tuo padre eccelle è nella conoscenza della tabellina del cinque. In realtà papà conosce solo quella, perché quando assaggiamo vini assieme, se non andiamo da uno a cinque e poi sempre di cinque in cinque, prima diventa rosso, poi verde, poi gli esce fumo dall’orecchio destro, poi dal sinistro e alla fine si accende nell’occhio sinistro la scritta “Tilt” e papà si spegne assieme al computer.

 

 

Ma adesso Matteo, basta con gli scherzi.  Tuo padre potrà veramente insegnarti tantissime belle cose, perché è una persona speciale e noi siamo sotto sotto un po’ tutti gelosi perché adesso dedicherà molto più tempo a te che a noi.

Non potevi cascare meglio, parola di tutte le zie e gli zii di Winesurf. Nell’attesa di coccolarti un po’ un bacio grosso, grosso, grosso.

 

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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