“barolomga360.it”: semplicemente grazie Alessandro!3 min read

Il perché barolomga360.it, il nuovo sito di Alessandro Masnaghetti, sia insostituibile nel panorama mondiale del vino non è tanto per  la precisione certosina con cui delinea i cru di Barolo, o per  la bellezza delle fotografie di cui lui stesso (gatto col topo in bocca…) si lagna, o  per “l’antichissimo” uso privilegiato del  pc  o del tablet rispetto all’onnivoro telefonino, impossibilitato anche solo ad accedere a cotanto mondo (e non uso parole a caso).

La profonda bellezza di questo luogo è la basilare riscoperta e valorizzazione  di un’idea divenuta  purtroppo impalpabile e quasi realmente incompresa, quella  di “Tempo”.  Concetto che nel frullatore della vita quotidiana ha perso non solo valore ma il suono stesso della parola.

Cerco di spiegarmi: ho studiato filosofia perché al liceo un professore non mi riempì la testa con nozioni difficili ma cercò di incuriosirmi al mondo del pensiero “astratto”, dove mi fece entrare perché, stimolato dalle sue parole, decisi di capire cosa voleva insegnarmi. Un maestro è proprio questo, chi riesce ad accendere una fiammella in te che crescerà e brucerà per sempre. Non per niente ci sono buoni e cattivi maestri: Alessandro, per nostra fortuna, deve averne avuti di ottimi.

Ma ritorno al concetto basilare di “Tempo”. Alessandro, per creare quest’opera, ha avuto bisogno di anni, di sforzi, di sudore, di riflessioni notturne e diurne  ed è giusto che il mondo iperveloce del web lo sappia. Non puoi entrare in  barolomga360.it  per un’informazione veloce (in realtà puoi farlo ma ti perdi il meglio)  ma per avvicinarti ad un mondo che ha avuto bisogno di miliardi di volte il sudore di Alessandro per arrivare dove è adesso. Un rispetto ancestrale, che prescinde da ogni modernismo mal-inteso, serve come l’aria per gustare al meglio questo sito.

Che il luogo (mi rifiuto, d’ora in poi, di chiamarlo “sito”) di Alessandro sia un’ Agorà virtuale lo si capisce dalla prima pagina: in alto, praticamente al centro,  troverete una preghiera, “ leggimi,ti prego”. Qui, se avrete voglia e tempo, ma soprattutto intelligenza di leggere, incontrerete  tante contrindicazioni all’uso di un sito (ops!) come ce ne sono milioni, ma miliardi di motivazioni per cercare di conoscere le differenze tra i territori (e quindi tra i vini) che si fregiano del nome Barolo.

Non fate l’errore di prenderlo come un luogo esplicativo sui cru del Barolo, sarebbe come se consideraste la Bibbia un libro di storia o Playboy un giornale sperimentale di fotografia del corpo umano.

In questi casi vi perdereste la bellezza, la grande bellezza dell’idea di Alessandro, che consiste nel mettere in mano ad ognuno di noi la più meravigliosa delle canne da pesca. Potrete usarla per innamoravi dell’arte della pesca o semplicemente per mettere la lenza in acqua e, magari, prendere un pesce. Prendere un uovo oggi vi farà perdere di vista il più bel pollaio del mondo, domani.

Per questo Barolomga360.it non è per tutti anzi, è per tutti ma non tutti ne approfitteranno nella maniera giusta.

Forse sono stato troppo Drastico (Alex), forse non arrivo a capire che un progetto del genere alla fine tira fuori il meglio (enologicamente parlando) di chi cerca di conoscerlo e quindi mi scuso con voi e con Alessandro.

Comunque date retta a me, fate l’abbonamento annuale e divertitevi a capire quando possa essere bella, unica e  profonda la conoscenza di un territorio e quindi (forse) di molti vini.

Grazie Alessandro.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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