Esiste un Sangiovese con la S maiuscola? Esiste un territorio, una zona, una vigna, una parcella che possa definirsi, platonicamente parlando, la trasposizione nel mondo reale dell’Idea di Sangiovese del mondo iperuranio?
Non credo, ma se esistesse sicuramente quasi nessuno la collocherebbe in Maremma, in particolare tra i vigneti che producono Morellino di Scansano.
Questo perché oramai da almeno 10-15 anni, per il mondo del vino di serie A, in Maremma e in particolare nella zona del Morellino di Scansano si producono sangiovese…non proprio di serie B ma quasi.
E perché sono considerati di serie B? I motivi possono essere diversi e qualcuno sembra proprio il gatto che si morde la coda: perché costano poco, perché nelle zone calde il Sangiovese viene peggio, perché per fare vini che costano poco bisogna fare più produzione e quindi non può venire buono, perché oramai il Morellino è un vino dove prevale il merlot e il cabernet sul sangiovese, perché il Morellino è troppo rotondo e non ha il carattere del sangiovese, perché il Morellino proprio perché costa poco deve essere venduto giovane e quindi non ci sono i tempi adatti per un gran sangiovese, etc.
Se ci mettiamo anche la DOC Maremma che non punta proprio sul Sangiovese, possiamo capire come chi produce sangiovese ( e Morellino, che ne ha almeno l’80%)in queste zone veda il suo futuro piuttosto penalizzato.
Adesso facciamo uno sforzo: scordiamoci tutto questo e guardiamo i risultati dei nostri assaggi con due premesse
- Il territorio della DOCG Morellino di Scansano è talmente vasto che va da vigneti praticamente posti sul mare a vigne in zone quasi pedemontane, dove il mare è un ricordo. Quindi il Morellino può avere rotondità e maturità da zona “balneare” pur essendo sangiovese in purezza oppure spigoli da sangiovese di razza anche se quest’ultimo è in uvaggio con merlot e cabernet sauvignon.
- Mediamente sono sangiovese in purezza non più di un terzo dei vini degustati, siano essi annata o riserva.
Premesso questo 4 dei 7 Morellino di Scansano che hanno ottenuto punteggi top (e 2 su 2 che hanno preso le 4 stelle) sono sangiovese in purezza, ma soprattutto sono sangiovese che non hanno niente da invidiare (se non il prezzo più alto) a quelli di zone più blasonate. La stessa cosa non succede tra i Morellino Riserva, dove nessuno tra i top è sangiovese in purezza, ma anche qui i vini migliori possono competere con i migliori sangiovese, in purezza e non.
Prendiamo un attimo in considerazione le premesse e vediamo di usarle per andare oltre: quanti di noi chiedono o sanno da che tipo di terroir (vigna/clima/ uomo, per usare un triade cara a Paul Pontallier) nasce un Morellino di Scansano? Non si tratta di bravura ma semplicemente di comprendere che dire “sangiovese” in Maremma ha senso solo se messo nel suo contesto e che non esistono a priori zone sfigate o zone vocate ma solo vigneti dove l’uomo ha potuto conoscere di più e lavorare meglio.
Il vero limite del Morellino è proprio questo, con i prezzi che si strappano sul mercato non si può certo fare ricerca seria e approfondita, capire fin dove si può arrivare, cosa e come piantare, cosa e come vinificare, sia a livello aziendale che a livello consortile.
Questo limite, questa asticella storica da superare, è molto più bassa e facile da scavalcare in zone vicine ma con un maggiore “valore aggiunto per bottiglia” (alias prezzo), come Bolgheri o la Val di Cornia.
Per questo noi difendiamo quasi a spada tratta questo territorio, che magari ha fatto molti errori (non si piantano merlot a cordone speronato a 40 centimetri da terra, non siamo mica a Bordeaux!) ma che ha in sé grandi potenzialità da esprimere, specie se si considera la grandezza e la diversità climatica e pedologica dell’intera denominazione.
Adesso lasciamo un attimo da parte il territorio e parliamo dei vini. I Morellino 2016 sono un bell’insieme di piacevolezza e giusto corpo: forse non avranno grandi possibilità di invecchiamento (almeno quelli “base” usciti per primi) ma hanno rotondità e equilibrio. I 2015 sono più nervosi e freschi, più complessi anche al naso.
Tra le riserve, vini che mediamente hanno bisogno di qualche anno per essere apprezzati, ci troviamo più spiazzati perché percepiamo chiaramente che i produttori credono sempre meno in questa tipologia, con conseguenti risultati finali generali non di altissimo livello. Chi la trasforma in un vino caricaturale con tanto legno, chi punta sull’alcolicità importante senza avere sotto adeguata struttura: peccato perché alcune riserva sono un perfetto connubio tra qualità e prezzo e hanno la stoffa del grande vino.
In chiusura, oltre a dichiararci soddisfatti dei nostri assaggi, sottolineiamo che spesso un Morellino di Scansano ha un prezzo in enoteca o la supermercato tra i 5 e i 10 euro: cosa volete di più?