Fine della giornata 1 delle Anteprime Toscane, perché della giornata 0 di ieri nulla si può dire se non sperare che i vari consorzi che partecipano (Carmignano, Colline Lucchesi, Montecarlo etc etc) vengano messi in condizione di poter presentare i loro vini in modo degno e organico, come ormai accade a tutte le altre denominazioni.
Detto questo, oggi andava in scena Chianti Lovers, l’evento dedicato ai mille colori del Chianti toscano: Rufina, Montespertoli, Colli Aretini, Montalbano, Colli Fiorentini, Colline Pisane, Colli Senesi, vini base riserve etc. Denominazioni che fanno da corona a quella che è la zona del Chianti Classico e che andrà in scena da domani 12 febbraio.
Cosa dire di queste denominazioni? Ottanta assaggi non hanno certo chiarito le idee su quella che non può essere considerata un’identità; la diluizione in un territorio così vasto, la differenziazione stilistica, le rese molto alte di alcune denominazioni, l’uscita temporale sul mercato diversa da zona a zona, rendono difficile poter affermare con sicurezza qualcosa.
Premettendo che di fatto non era dato sapere se i vini erano ancora in vasca o imbottigliati, (non ci vorrebbe poi molto per farlo) un paio di cose si possono dire: la Rufina continua ad essere la zona più caratterizzata e leggibile: le sue sfumature mediamente più fresche rispetto al resto dei vini, di solito rendono le degustazione abbastanza divertente e piacevole. In realtà questo non basta per un 2016 ancora faticoso da bersi adesso e che vede tantissima variabilità interpretativa da cantina a cantina; per contro le riserve 2015 appaiono mediamente più convincenti.
Il 2017, ultima annata in cantina: una trentina di assaggi è stata dedicata ai vini dalla vasca 2017, primo assaggio vero per provare dare un sintetico e sicuramente parziale commento sull’annata, che da moltissimi produttori è giudicata di ottimo livello qualitativo anche se di scarsa quantità. Colori vivi, concentrati ma non impenetrabili; nasi con piacevolissime note floreali, puliti e davvero accattivanti; alcuni palati con trame tanniche piuttosto crude a bilanciare la grande concentrazione di polpa che quest’annata ha prodotto; profili acidi scarsamente degni di nota.
Vini che comunque danno l’idea, in diversi casi, di essere già pronti, levigati e con acidità già imbrigliate.
L’eleganza attuale chissà se si manterrà o se sarà solo un momento di passaggio.