Dopo la Chianti Classico Collection approdiamo a San Gimignano per l’Anteprima della Vernaccia di San Gimignano. Quest’anno ci troviamo nella Rocca di Montestaffoli, da tempo sede della Casa della Vernaccia di San Gimignano, location posta nel centro del borgo, mooolto in alto (in realtà sul punto più alto della cittadina, n.d.r.) e l’ascesa, abbastanza impegnativa, vale la vista appagante delle colline che lo circondano. L’annata in “degustazione ufficiale” è la 2019, ma io mi sono spinto indietro con la 2018, la 2017, qualche 2016 e un 2015.
Vernaccia di San Gimignano 2019
Dare un giudizio sulle Vernaccia del 2019 è onestamente arduo: vini che hanno pochi giorni di bottiglia e altri che sono stati imbottigliati per l’occasione, i nostri giudizi e punteggi “ufficiali” li daremo tra qualche mese nelle degustazioni per Winesurf.
Ma una prima impressione si può dare.
Vini sottili con accenni floreali e qualche nota agrumata, oltre ad un interessante corredo di erbe aromatiche e punte balsamiche: comunque note fresche e piacevoli. L’assaggio riprende lo stile del naso con bocca dotate di buona freschezza e discreta sapidità, con una ricerca dell’eleganza rispetto alla struttura. La media dei vini è da considerarsi positiva, con le classiche cime e, purtroppo qualche fondovalle.
Vedremo se qualche mese di bottiglia in più confermerà queste prime impressioni.
Le altre annate.
2018
Un anno in più si fa sentire con vini più distesi e con strutture più definite rispetto alla 2019. Al naso le note floreali e fruttate virano più verso tonalità gialle, macchia mediterranea e balsamiche. Bocca di buona struttura con l’alcool bilanciato da discreta freschezza e sapidità. In qualche caso l’uso del legno ancora tende a coprire il vino, però si evidenzia con chiarezza che la Vernaccia di San Gimignano dovrebbe (se non per disciplinare, almeno per buonsenso) uscire, almeno nel 80% dei casi, almeno un anno dopo
2017
Che sia stata un’annata calda nessuno lo può negare e gli assaggi lo confermano, con qualche eccezione che mantiene una discreta freschezza. Anche qui il legno, in alcuni vini, comprime il ventaglio dei profumi che fanno fatica ad esprimersi.
2016
Vini Interessanti dotati di un buona gamma aromatica e una bocca ben strutturata, sorretta da buona freschezza e sapidità. Vini che potranno avere una buona longevità davanti a loro e qui si ritorna al discorso fatto sui 2018
Concludendo gli assaggi hanno fatto emergere una buona qualità diffusa dei vini, segno di una denominazione in stabile crescita, allontanando così la stereotipata immagine di Cenerentola che la Vernaccia di San Gimignano aveva rispetto alle altre storiche denominazioni toscane. Non bisogna però aspettare che arrivi il Principe Azzurro e alcune decisioni importanti (leggi uscita in commercio ritardata) vanno prese a breve per sperare in un lieto fine.
E alla fine un plauso ai sommelier AIS delle varie delegazioni toscane, sempre attenti e professionali.