A tu per tu con il Brunello di Montalcino3 min read

Montalcino è La Mecca del grande Sangiovese toscano e quindi dopo il Chianti Classico ci è sembrato logico puntare a far conoscere, alla nostra maniera, questo meraviglioso luogo enoico che unisce al vino e al cibo panorami incredibili.

Lo visiterete, assieme al nostro direttore Carlo Macchi, da venerdì 10  a domenica 12 maggio, con un tour che vi porterà in cantine che rappresentano varie facce, zone e terroir di questa terra, nonché la storia che l’ha portata ad essere oggi al centro degli interessi di tutti gli appassionati di vino.

Naturalmente non mancherà una succosa e importante parte gastronomica e avrete spazio anche per la voglia di panorami e bellezze architettoniche: un nome per tutti: l’Abbazia di Sant’Antimo. Tutto questo in un fine settimana pieno di visite, degustazioni e incontri che non scorderete facilmente.

Ma veniamo al sodo.

Partiremo visitando l’ iperblasonata Casanova di Neri, per passare poi a cantine altrettanto famose, ma emergenti e o di nicchia come Le Potazzine, Le Ragnaie e San Lorenzo, per poi chiudere con un bel pezzo di storia come La Fattoria dei Barbi.
Ogni cantina , come detto, rappresenta non solo una realtà consolidata, ma uno spaccato di questa terra così particolare.

Casanova di Neri, dove ci accoglierà il Patron Giacomo Neri, non ha certo bisogno di presentazioni: impersonifica la “modernità profonda” di un vino che si è fatto alfiere di se stesso nel mondo, arrivando ad essere consacrato al più alto livello dalla stampa mondiale. I suoi vini sono oramai icona mondiale del Brunello e negli Stati uniti, come in Germania o in Giappone incarnano il grande vino italiano.

Le Potazzine sono invece espressione della passione di una famiglia giocata tutta al femminile. Gigliola Giannetti, ci accompagnerà facendoci comprendere come sia possibile essere grande vignaiola, imprenditrice, madre dolce e attenta e, last but not least, ottima ristoratrice. Quest’ultima caratteristica la potremo toccare “con bocca”, perché sabato pranzeremo nel suo ristorante- bistrot “Le Potazzine” nel centro di Montalcino.

San Lorenzo è la classica azienda che si basa sulla tradizione, sviluppata al meglio dall’ultima generazione: Luciano Ciolfi è la rappresentazione perfetta del giovane produttore che crede in maniera assoluta nel lavoro in vigna, portando in cantina una materia prima di grande livello, che poi ha solo bisogno di tempo per emergere.

Le Ragnaie è oramai cantina “cult” per tanti appassionati e Riccardo Campinoti ne è l’anima. I suoi vini si riconoscono da lontano per austera finezza e un nerbo incredibile: hanno aromaticità profonde, particolari, che si imprimono nella mente del fortunato degustatore.

La storia di Montalcino (non per niente in azienda si trova il Museo del Brunello) passa attraverso la Fattoria dei Barbi, che ci accoglierà, assieme al suo titolare Stefano Cinelli Colombini, domenica mattina per una visita a tutto tondo, che si concluderà con un sostanzioso pranzo nel loro ristorante.

A proposito di ristorante: stavo per scordarmi la cena del sabato sera al Giglio, locale che incarna a 361° la toscanità della cucina di Montalcino. Qui, coccolati brutalmente da Mario Machetti, uno dei ristoratori più attenti, intelligenti e “toscanacci” del mondo, passeremo qualche ora indimenticabile assieme anche ai vini di una delle cantine più famose di Montalcino, Mastrojanni.

La cena del venerdì ci vedrà invece ospiti dell’Hotel di Montalcino dove dormiremo e lì il menù sarà affiancato dai vini della Fattoria Il Colle, cantina tradizionalissima e assolutamente gambelliana, con la titolare Caterina Carli a presentarci vini che affondano le radici nell’essenza stessa del sangiovese.

Un fine settimana sicuramente interessante: non vi viene voglia di passarlo con noi?

Se la risposta fosse un bel si, per maggiori informazioni o prenotazioni dovete rivolgervi a Proviaggi , tel.0536832030. oppure cliccare su questo link.

Vi aspettiamo a Montalcino.

Redazione

La squadra direbbe Groucho Marx che è composta da “Persone che non vorrebbero far parte di un club che accetti tipi come loro”. In altre parole: giornalisti, esperti ed appassionati perfetti per fare un lavoro serio ma non serioso. Altri si aggiungeranno a breve, specialmente dall’estero, con l’obbiettivo di creare un gruppo su cui “Non tramonti mai il sole”.


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