A noi i Capitoni piacciono, e non solo a Natale!6 min read

La strada che porta da Montepulciano a Montalcino attraversa il versante Nord della Val d’Orcia,  paesaggio incantato e apparentemente senza vigna, ma basta deviare di qualche km dalla Provinciale 146 che ci si ritrova ancora una volta immersi nei vigneti.

Tra i primi che si incontrano partendo da Montepulciano ci sono quelli di Marco Capitoni  che con sua moglie Antonella da anni producono vini d’eccellenza in quest’angolo  di Toscana, circondati da denominazioni ben più blasonate e visibili (Montalcino e Montepulciano) e dove il Sangiovese regna sovrano.

 

Conosco Marco e i suoi vini fin dalle prime vendemmie e ho accettato con gioia l’invito alla verticale che ripercorreva le tappe del percorso evolutivo fatto dai suoi vini. La passione che mette Marco nelle sue  bottiglie è quasi pari alla sua umiltà. Umiltà di chi  si pone con intelligenza nei  confronti di chi assaggia il suo vino, pronto ad accogliere pareri e consigli su cui riflettere e crescere. La semplicità un’altra grande dote di Marco che si riflette nei suoi vini, mai complicati e sempre molto lineari.

 

In realtà dobbiamo parlare al plurale, di due verticali visto che riguardavano entrambi i vini prodotti: il Capitoni e il Frasi, tutti e due Orcia Rosso DOC. Qui il disciplinare prevede  un uso minimo del Sangiovese al 60% (e già ci sarebbe da discutere quanto vogliamo). Il Capitoni è il vino base della cantina, dalle vigne più giovani (1999) e il Frasi nasce dalla vigna di famiglia impiantata nel 1973. Si pongono quasi in struttura piramidale sullo stile Bordeaux:  Frasi viene prodotto solo nelle migliori annate e nelle altre confluisce nel  Capitoni.

 

Prima di passare al dettaglio vale la pena fare alcune considerazioni per aiutare la lettura della verticale:  nel corso degli anni non è cambiata la tipologia dei legni nei vini ma solo il loro stato di anzianità; l’altezza media della vigna è intorno ai 450 metri;  ci troviamo in una zona in cui il periodo di raccolta è cruciale nel risultato finale perché i terreni si raffreddano molto velocemente con l’arrivo dell’autunno e dunque si deve rischiare per arrivare alle maturazioni cercate.

Il Capitoni è Sangiovese 80% e Merlot 20% – dopo la vinificazione ha un passaggio in barrique di 12 mesi e poi bottiglia per altri 12 mesi.

Il Frasi, si chiama così perché ogni millesimo stampa in etichetta una frase del poeta Marco che da un senso di come si è svolta l’annata.  E’ Sangiovese per la maggior parte con un po’ di aggiunta di Canaiolo e pochissimo Colorino (come cita la scheda appunto). L’affinamento è in botte grande.

Sono otto le annate in assaggio: 2001, 2005…2011 seguiamo entrambi i vini attraverso il millesimo.

 

2001: bella annata, sostanzialmente calda.

 Il Capitoni è alla sua prima vendemmia e l’uso inesperto dei legni nuovi lo presenza con forti tonalità di legno secco che a tanti anni di distanza pare ancora mal digerito

Il Frasi non era ancora prodotto.

 

2005: fresca, abbastanza piovosa, con 5 giorni di pioggia la settimana prima della vendemmia. 

Il Capitoni ha un naso un po’ evoluto ma il legno è molto ridotto e assorbito, bella  frutta al palato con buona eleganza.

Prima annata per il Frasi, anche se non è l’annata migliore per uscire (in realtà le precedenti tre dal 2002 al 2004 erano state peggiori).  Si presenta con una struttura un po’ esile ma il naso è molto fine e preciso;  al palato non aggredisce ma sorprende per eleganza e lunghezza.

 

2006: andamento climatico equilibrato ma con grandinata il giorno 1 luglio che ha parzialmente danneggiato il raccolto.

Il Capitoni ha buona frutta matura al naso, al palato è lungo e molto ben bilanciato.

Il Frasi ha una ciliegia esplosiva al naso e una bellissima pasta  al palato; vino complesso e in beva ancora per un po’ di anni vista la struttura. Uno dei migliori.

 

 

2007: un’ottima annata favorita da un inverno mite, giusta piovosità e temperature sostenute. Annata di sperimentazioni con salasso e macerazioni spinte.

Malgrado l’accanimento in cantina il Capitoni si distingue per finezza e delicatezza dei suoi aromi, al palato disteso  e lungo.

Il Frasi ha naso sfuocato, una buona polpa ma cede nel finale.

 

 

2008: simile alla 2006, grandine l’11 di luglio, le temperature sono state però più alte.

Il Capitoni ha naso incerto e trama tannica un po’ aggressiva, il Merlot marchia eccessivamente.

Il Frasi è decisamente migliore con buon naso elegante, notevole attacco al palato, lungo e complesso. 

 

 

2009: generalmente fresca, le viti hanno avuto per tutto il periodo una buona disponibilità idrica, forse troppa. Nuovi esperimenti in cantina con aumento delle rese che non ha fatto bene al Frasi.

Il Capitoni sviluppa aromi molto freschi , ha un palato piacevolmente aggressivo ma trattenuto con un potenziale di invecchiamento notevole.

Il Frasi senza infamia e senza lode, piacevole ma con meno personalità della media, si lascia bere ma non si fa notare.

 

 

2010: Marco la definisce molto buona, pioggia e sole bene intersecati.

Il Capitoni è molto preciso: naso con buona frutta e palato con pressione precisa, lungo ed elegante.

Il Frasi esibisce la matrice più bucolica del Sangiovese, con viola a piene mani al naso, una trama tannica importante, lungo potente e ben proiettato nel tempo.

 

 

2011: molto piovosa e con temperature sotto la media fino ad inizio agosto, poi caldo, troppo caldo, fino a 35 e più gradi, eccessiva formazione di zuccheri e scarsa maturazione fenolica.

Il Capitoni ha naso un po’ metallico ma il corpo è ben definito e buona la lunghezza.

Il Frasi non uscirà.

 

Dai vini si legge una cantina in pieno tumulto (positivo) evolutivo; il comportamento dei due vini è difforme dall’andamento delle annate: molto più coerente il Frasi, che risponde alle annate adeguandosi al loro l’andamento (sembra scontato…ma non lo è!). Paradossalmente il Capitoni appare invece rispondere diversamente in alcune annate, forse complici le immissioni di Frasi non prodotte (2011) o una maggior “resistenza” alle sperimentazioni della cantina.

In particolare l’annata 2010 da la sensazione che sia l’anno di svolta in cantina, con vini molto coerenti all’annata.

 

Da apprezzare la sincerità e la trasparenza di un vignaiolo che riesce ad imparare anno dopo anno e non ha difficoltà a mostrarlo nelle parole e nei fatti. Altri avrebbero tolto alcuni vini nella degustazione pur di risultare vincenti a tutti i costi, ma non è così che si affronta la realtà.

Bravo Marco, la strada è quella giusta! A presto con nuovi assaggi.

 

Un consiglio per l’appassionato lettore: cercate di programmare la visita alla cantina nel tardo pomeriggio con la scusa della visita alla cantina, cercate poi di impietosire Marco e ….. farvi invitare a cena , non ve ne pentirete!!!

 

Riflessione: a quando una guida delle cantine in cui si mangia meglio???

Gianpaolo Giacomelli

È nato a Lerici, vive a Castelnuovo Magra ed è quindi uomo di confine tra Toscana e Liguria. Al momento della “scelta” ha deciso di seguire la passione per le cose buone invece del comodo lavoro dietro una scrivania. Così la “scelta” lo ha portato a Londra a frequentare i corsi per Master of Wine, finendo tempo e soldi prima di arrivare agli esami. A suo tempo ha aperto un winebar, poi un’enoteca e alla fine ha un’associazione culturale, un wineclub, dove, nella figura di wine educator, propone serate di degustazione e corsi. Fa scorribande enoiche assaggiando tutto quello che può, sempre alla ricerca di nuovi vini. Ha collaborato con varie testate del settore, contribuito alla nascita delle guide vini Espresso e Vini Buoni d’Italia prima di dedicarsi anima e corpo a Winesurf.


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