l’annata del cuore di Coralia Pignatelli della Leonessa: Castell’in Villa Riserva 198512 min read

Continua con Coralia Pignatelli della Leonessa, titolare di Castell’in Villa, la nostra serie di interviste su “L’annata del cuore”, quella che ognuno dei nostri intervistati, per mille motivi,  sceglierà tra le molte che ha conosciuto e lavorato. Di quest’annata proporrà un suo vino, uno solo, quello su cui ruoterà tutta l’intervista e che servirà, appunto,  per parlare di tutto quanto ruota attorno ad un vino.

Coralia Pignatelli della Leonessa è una donna di grande carattere e molto riservata. Ho la fortuna di avere la sua amicizia e quindi le ho chiesto di raccontarci, attorno all’annata e al vino del cuore, la sua vita e le sue idee sul vino e non solo. Non vi nascondo che alcune cose che lei mi ha confidato le porterò nel cuore ma non le ho trascritte, sia per volontà diretta di Coralia sia perché non riguardano assolutamente la parte tecnica e aziendale. Non nascondo anche che il vino da lei scelto alla fine si è rivelato come una delle bottiglie più grandi mai bevuta in vita mia. Per questo, ma soprattutto per quanto mi ha detto e per la stima che credo abbia nei miei confronti voglio ringraziarla e consigliare a tutti voi una visita a Castell’in Villa , non solo per il vino ma anche  per ammirare la toccante mostra di opere d’arte che da poco è stata inaugurata. 

Castell’in Villa panorama

Winesurf “La prima domanda di quest’intervista è doverosa: perché come tua annata del cuore hai scelto il 1985?

Coralia Pignatelli “Ci sarebbero molti perché e ne scelgo uno: è l’annata in cui sono venuta a vivere definitivamente a Castell’in Villa.”

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Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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