15 anni di Winesurf: alle radici del giornale2 min read

Alcune tra le date fondamentali per la realtà virtuale (lo so è una contraddizione in termini, ma tant’è!)

  • 1991 nasce il primo sito web della storia ad opera del CERN realizzato da Tim Berners-Lee
  • 1997 Larry Page e Sergei Brin registrano il dominio di Google.com
  • 2004 nasce Facebook ad opera di Mark Zuckerberg e compagni
  • 2006 nasce Winesurf solo due anni dopo Facebook e prima di Instagram con 10 anni di anticipo su Tiktok (con un successo leggermente inferiore n.d.r.)
  • 2010 è l’anno che dobbiamo aspettare per vedere la nascita di Instagram il social network oggi dominato dagli under 35
  • 2016 solo dopo 25 anni dal primo sito nasce Tiktok discusso social prevalentemente dedicato ai cosiddetti millennials

Dire che Carlo Macchi & Company non siano stati dei precursori non sarebbe giusto anche perché 15 anni fa non erano certo molti i giornali di enogastronomia online.

Con Carlo siamo amici da tempo immemorabile e insieme abbiamo dato vita ad alcune esperienze che, senza falsa modestia, possiamo dire abbiano dato il via a stili di comunicazione del vino del tutto innovativi per il momento in cui li abbiamo proposti. Dal “Campionato italiano di Degustazione e Cultura del Vino” (Jesi 1999) dove squadre di esperti si sono sfidati nel riconoscere vini da tutto il mondo e nel rispondere a domande di cultura vitivinicola, passando a “Un assaggio di storia toscana” del 1996 dove nove  tra le aziende con più storia della regione hanno presentato a Firenze alla stampa di tutto il mondo, vini dal 1947 al 1994.

Tra le idee più folli, ma meglio riuscite, l’evento “Toscana Slow” che, nel 2001, concentrò in tre giorni una quantità di piccoli-grandi eventi in tante città toscane con attività dedicate a vino e cibo nello stile di Slow Food. Non dimentichiamo poi “Vini Buoni d’Italia” la cui prima edizione è del 2003 ed è stata la prima guida ad essere dedicata esclusivamente ai vitigni autoctoni italiani. Tutto frutto della mente originale, folle e capace di precorrere i tempi di Carlo Macchi che ha trovato nella sottoscritta un soggetto un filino più razionale in grado di rendere attuabili le sue idee altrimenti troppo belle per essere realizzabili.

E’ ovvio quindi che, quando mi parlò di Winesurf, da una parte mi vennero i sudori freddi come al solito, ma dall’altra l’adrenalina tipica delle proposte che ti fanno scattare mille idee in testa cominciò subito ad entrare in circolo. Pensare ad un giornale online di enogastronomia era fantastico, ma per una come me era veramente un’idea pazzesca, ero infatti ancora poco a conoscenza del mondo del web pur capendo che sarebbe stato alla base della comunicazione del futuro. Eppure, con l’aiuto di tanti amici coinvolti in questo ennesimo progetto folle ci siamo riusciti e oggi possiamo festeggiare 15 anni di attività rivendicando di essere ancora una volta tra i primi ad aver realizzato qualcosa di innovativo nel mondo del vino italiano.

Maddalena Mazzeschi

A 6 anni scopre di avere interesse per il vino scolando i bicchieri sul tavolo prima di lavarli. Gli anni al Consorzio del Nobile di Montepulciano le hanno dato le basi per comprendere come si fa a fare un vino buono ed uno cattivo. Nel 1991, intraprende la libera professione come esperto di marketing e pubbliche relazioni. Afferma che qualunque successo è dovuto alle sue competenze tecniche, alla memoria storica ed alle esperienze accumulate in 30 anni di lavoro. I maligni sono convinti che, nella migliore tradizione di molte affermate PR, sia tutto merito del marito! Per Winesurf si occupa anche della comunicazione affermando che si tratta di una delle sfide più difficili che abbia mai affrontato. A chi non è d’accordo domanda: “Ma hai idea di cosa voglia dire occuparsi dell’immagine di Carlo Macchi & Company?”. Come darle torto?


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