Devo ringraziare Vino IGP ed i miei amici Luciano Pignataro e Franco Ziliani se ho potuto scrivere quest’articolo.
Grazie infatti al nostro primo post “Garantito IGP” sono entrato in contatto con Giampaolo Paglia di Poggio Argentiera e sul suo Blog ho letto di un vero e proprio “fattaccio all’italiana”: lo stralcio dal disciplinare della quasi neonata DOCG Morellino di Scansano dell’obbligo di imbottigliamento in zona.
Molti lettori sanno come la penso sulle “DOCG per forza”, chieste e date solo per motivi che spesso poco hanno a che fare con il miglioramento del livello qualitativo di un vino.
La DOCG al Morellino di Scansano, denominazione che copre un vastissimo territorio e che, come ho scritto anche qui, presenta terreni esposizioni, altimetrie molto diverse tra loro e al contrario vini che spesso “stranamente” si assomigliano, è una di quelle che reputo abbastanza inutili. Ho comunque apprezzato lo sforzo di voler certificarsi e quindi presentarsi in maniera più chiara al consumatore.
Ora che dal disciplinare è stata tolta la regola dell’imbottigliamento in zona mi sapete dire a cosa servirà la DOCG? Ora che possono imbottigliare Morellino ad Amburgo o a Palermo, dove va a finire la garanzia e la tracciabilità di questo vino che già, grazie all’arrivo in zona di uve non autoctone, non brillava certo per identificazione territoriale?
Inoltre, (e qui sta il “genio” italico) interpellati dal Paglia tutti al consorzio di Tutela sono cascati dalle nuvole! Nessuno sapeva niente o forse , facevano finta di non sapere. Ora i casi sono due: o i dirigenti del consorzio sono degli sprovveduti che non seguono nemmeno l’iter del loro disciplinare, oppure c’è qualcuno in malafede e di mano lesta che, mentre tutti erano impegnati a Vinitaly, ha fatto approvare questa norma che per me mette una pietra tombale sulla validità di questa DOCG.Il bello è che esistevano già delle deroghe, con produttori che avevano mantenuto il permesso,ottenuto con la DOC di imbottigliare fuori zona. Quindi potrebbe essere anche abbastanza facile capire chi aveva interesse a farla sparire del tutto dal disciplinare.
In ogni caso una gran brutta storia che, se fossi un produttore di Morellino di Scansano, non farei passare in silenzio, chiedendo chiaramente che il responsabile del fattaccio dopo aver “tirato il sasso” mostri anche la mano.
Comunque cari produttori state tranquilli: all’orizzonte sembra delinearsi una DOC ancora più sconclusionata e colabrodo della DOCG Morellino: la DOC Maremma Toscana!