Una delle ultime chicche è questa: "Il continuo controllo della fermentazione e lo stoccaggio dei vini in serbatoi termocondizionati danno vini sempre giovani e freschi".
Era in uno dei mille depliant di azienda vinicola che mi capitano in mano e che nella stragrande maggioranza dei casi mi fanno nascere la stessa domanda “Perché?”
Perché li fanno, perché li fanno così, senza attenzione, perché spesso e volentieri li fanno brutti, ridondanti o semplicemente inutili?
All’interno di queste vastissime categorie si trovano poi le chicche.
Quello che con il suo bianco consiglia di abbinarci “Antipasti sfiziosi, primi leggeri o strutturati, pesce, verdure, carni bianche e rosse e anche formaggi” creando così il primo vino abbinabile praticamente a tutto.
Poi c’è la cantina sociale in vena poetica che nella retro spiega che “dove il fiume si fa liquido tarlo dei monti e rotola verso valle” più o meno da quelle parti nascono i loro vini.
Aldilà delle chicche resta però il “problema depliant”. In quasi 30 anni di onorata carriera non sono ancora riuscito a spiegarmi a cosa serva, se non a spendere soldi. Per avere l’indirizzo dell’azienda basta un biglietto da visita e ormai in tempi di internet imperante si fa prima a cliccare sul computer che a cercare lumi su un costoso libercolo o pieghevole, spesso con tante frasi fatte e pochi dati utilizzabili.
Spesso le frasi fatte sono anche scritte male e si arriva così alle “chicche” di cui sopra.
Insomma, anche se io non capisco a cosa, forse se si continuano a fare a qualcosa servono.
Il consiglio è allora di farseli fare da chi li sa fare: come dice una mia cara amica PR “Se pensate che un professionista vi costerà troppo, figuratevi quanto potrà costarvi un dilettante!”