Vigna Flaminio: riserva non riservata2 min read

Tutte le aziende aspirano giustamente a produrre un vino che meglio le rappresenti, che le identifichi con uno stile, un territorio, un qualche cosa di unico e che solo loro posseggono.

Spesso la ricerca del vino “più importante” porta alla creazione del vino riserva.

Questa tipologia, tra l’altro prevista non in tutti i disciplinari di produzione, prevede un affinamento quasi sempre in botte di alcuni anni. Il disciplinare ne fissa il periodo minimo, ma il produttore una volta ottemperato a questo requisito  può decidere anche di allungare il periodo di invecchiamento a suo piacimento.

La produzione del vino “ importante” porta spesso ad ottenere vini che per loro impostazione sono destinati non ad un largo consumo, ma, data  anche la loro non eccessiva quantità, ad un pubblico più attento e più esperto ed anche più propenso a spendere di più .

Ci sono tuttavia in Puglia delle notevoli eccezioni, in cui la riserva è invece prodotta in buona quantità e di eccellente qualità ed anche ad un prezzo più che ragionevole.

Sembrano proprio i requisiti tagliati  su misura  al Vigna Flaminio, un Brindisi Riserva 2008  delle Agricole Vallone, che produce tra l’altro il rinomato Graticciaia.

Un vino sorprendente per la sua capacità di essere allo stesso tempo importante e di facile approccio, senza per questo essere scontato e ruffiano.

Prugna nera, tamarindo e pepe nero  le note olfattive piacevoli che lo caratterizzano.

Ma è al palato che mostra tutta la sua straordinaria tenuta con un frutto polposo, quasi succulento ma mai ammiccante, con tannini di buonissima fattura, ben levigati, ma ancora reattivi.

In definitiva un gran bel vino ed anche  un gran bel bere considerato il prezzo.

 

 

Per gentile concessione del Corriere del Mezzogiorno

 

 

Vigna Flaminio
Brindisi DOC Riserva 2008
Az. Agricole Vallone
Tel.: 0832 308041
Uvaggio. Negroamaro+Montepulciano
Giudizio: Ottimo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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