Damaschito, Aglianico dalle larghe spalle1 min read

Siamo passati da un estremo all’altro ! sino a qualche anno fa se non c’era la barrique, il vino era considerato di serie B.

0ggi si assiste spesso all’esatto contrario e anche un accenno di rovere fa spesso arricciare il naso. Se usato “cum grano salis” invece è uno strumento molto valido per ottenere vini di qualità.

Per l’Agliancio poi l’uso dei contenitori in rovere, siano essi piccoli come le barrique o più grandi, è insostituibile.

Gli effetti del legno sono molteplici: stabilizza il colore, incrementa la complessità olfattiva e poi accelera alcuni processi che portano alla morbidezza.

Uno strumento fondamentale quindi, ma che prevede un accurato lavoro in vigna.

La giusta maturazione delle uve è il punto critico per ottenere un Aglianico capace di “digerire” il legno senza lasciarsi prevaricare. In poche parole occorre che il vino abbia le spalle larghe e forti, un vino mediocre non migliora se messo in barrique, anzi!

Il Damaschito, come si intuisce arriva dalle vigne coltivate a Maschito a 450 metri con una densità di 8000 piante per ettaro, lunga macerazione e poi affinamento in botte grande di rovere di Slavonia per un anno e poi altrettanto in bottiglia.

Olfattivamente complesso, dove un frutto maturo, mostra i segni di una annata calda, con note che ricordano fiori lievemente appassiti, prugna nera e spezie.

Un naso che, se il termine non risultasse abusato, definirei intrigante. In bocca resta succoso, con una buona vena acida che sorregge tutto l’impianto.Il legno è in fase di “digestione” anche se la prevedo lunga come dimostrano anche i tannini ancora abbastanza arzilli. Il trascorrere del tempo non può che fargli bene.

 

 

 

Damaschito 2009
Aglianico del Vulture
AZ.. Grifalco della Lucania
Tel.: 0972 31002
Uvaggio: Aglianico

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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