Siamo passati da un estremo all’altro ! sino a qualche anno fa se non c’era la barrique, il vino era considerato di serie B.
0ggi si assiste spesso all’esatto contrario e anche un accenno di rovere fa spesso arricciare il naso. Se usato “cum grano salis” invece è uno strumento molto valido per ottenere vini di qualità.
Per l’Agliancio poi l’uso dei contenitori in rovere, siano essi piccoli come le barrique o più grandi, è insostituibile.
Gli effetti del legno sono molteplici: stabilizza il colore, incrementa la complessità olfattiva e poi accelera alcuni processi che portano alla morbidezza.
Uno strumento fondamentale quindi, ma che prevede un accurato lavoro in vigna.
La giusta maturazione delle uve è il punto critico per ottenere un Aglianico capace di “digerire” il legno senza lasciarsi prevaricare. In poche parole occorre che il vino abbia le spalle larghe e forti, un vino mediocre non migliora se messo in barrique, anzi!
Il Damaschito, come si intuisce arriva dalle vigne coltivate a Maschito a 450 metri con una densità di 8000 piante per ettaro, lunga macerazione e poi affinamento in botte grande di rovere di Slavonia per un anno e poi altrettanto in bottiglia.
Olfattivamente complesso, dove un frutto maturo, mostra i segni di una annata calda, con note che ricordano fiori lievemente appassiti, prugna nera e spezie.
Un naso che, se il termine non risultasse abusato, definirei intrigante. In bocca resta succoso, con una buona vena acida che sorregge tutto l’impianto.Il legno è in fase di “digestione” anche se la prevedo lunga come dimostrano anche i tannini ancora abbastanza arzilli. Il trascorrere del tempo non può che fargli bene.
Damaschito 2009
Aglianico del Vulture
AZ.. Grifalco della Lucania
Tel.: 0972 31002
Uvaggio: Aglianico