Dunico, vino di spessore per gli ultimi scampoli della cattiva stagione1 min read

Una fredda pasquetta, ha anche i suoi lati positivi, come quello di poter bere con piena soddisfazione vini rossi.

La primavera è in arrivo e la voglia di rossi cederà presto il passo ad altri vini più leggeri.

Gli ultimi scampoli quindi vanno consumati su vini di cui si deve conservare un buon ricordo e questi non possono che essere quelli a cui il tempo ha concesso di esprimersi compiutamente.

L’odioso rito di dover esprimersi per esigenze editoriali su vini appena imbottigliati, non gli rende piena giustizia, costringendo il degustatore-consumatore a fare spesso esercizi di “chiaroveggenza. Un vino che sicuramente in questo momento si esprime come dovrebbe è il Dunico 2008, con ancora possibilità di positiva evoluzione.

I terreni sabbiosi della contrada Pepe, da cui nasce, corrono lungo la fascia costiera Jonica, dietro le affascinanti dune che si affacciano sul mare.

Sono vigne ad alberello di oltre 50 anni che conferiscono un carattere tutto particolare.

Non ha certo l’opulenza dei Primitivi delle terre rosse o nere, qui si gioca più sull’austero, con frutto essenziale, che potrebbe a molti sembrare scarno per un Primitivo

L’acidità sostiene un corpo potente ma non grasso, il grado alcolico dona dolcezza, ma non certo esuberanza. I tannini discreti, accompagnano un finale fatto di piccoli frutti neri con vene balsamiche che ne esaltano l’eleganza e la buona bevibilità, un dettaglio spesso dimenticato a favore invece di vini da concorso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dunico 2008

Primitivo di Manduria DOC

Az. Racemi

Tel. 099.9711660

Uvaggio: Primitivo 100%

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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