Winesurf versus Intravino: una baroleggiante polemica3 min read

Per una volta voglio essere più realista del re, più incazzato di Grillo incazzato, più democristiano della famiglia Letta…e  quindi più goliardicamente polemico di Intravino.

 

Ad innescare la Goliardemica (incrocio tra i due termini)  è l’articolo di Giovanni Corazzol (vedi )sui  10 migliori Barolo, quelli che ne riassumono le caratteristiche migliori, la filosofia, i pregi etc.

 

Oggi come oggi (e anche ieri come ieri) una cosa che mi fa incazzare sono le liste di dieci (vini, gnocca, pusher, politici corrotti, ristoranti etc), semplicemente perché possono farle tutti a tutte le ore su tutti gli argomenti. Inoltre, trovare un articolo sui dieci migliori barolo proprio nel giorno in cui noi pubblichiamo i risultati degli assaggi di  “solo” 270 baroli (vedi qui) mi ha fatto pensare: “Ma i coglioni siamo noi o cosa?”, che tradotto in linguaggio ancor più base equivale a dire “Ma vale la pena di sbattersi per mesi, degustare e selezionare centinaia di vini se poi, magari (e sottolineo magari),  alla gente bastano dieci nomi?

 

 

Non nascondo che sotto, sotto, c’è anche una certa malcelata invidia per chi ha recentemente assaggiato questi dieci vini, cosa che non capita spessissimo (a me praticamente mai, specie se nel monte c’è il Monfortino).

A proposito…. sui 10 vini non vedo annate? E’ una svista oppure Giovanni parla in generale, di 10 grandi vini “ a priori”, direbbe Kant (una botta di cultura permettetemela). Ma in questo caso, pur essendo  kantianamente “universali” e cioè riconosciuti da tutti (trovami uno che sostiene che il Monfortino fa schifo) sono però anche trascendentali, cioè acquistano un senso e un significato solo se riferiti all’esperienza , a cui però. Mi pare di capire, non appartengono.

 

Lasciamo da parte Kant e torniamo ai livelli che ci competono. Se sotto Natale ( o in qualsiasi altro momento dell’anno) viene voglia di parlare di Barolo, la cosa più semplice e forse (ripeto forse) più produttiva è prendere  alcuni grandi nomi, inserirci qualche outsider e il gioco è fatto.

 

 Articolo a prova di bomba che però non sposta di una virgola il giudizio di chi legge. In effetti sarebbe come se si elencassero le 10 più grandi gnocche del mondo (cosa fatta milioni di volte) senza prendere minimamente in considerazione che noi abbiamo a che fare con le donne normali, magari belle ma normali e che quelle dieci non le sfioreremo mai, nemmeno di striscio. Serve quindi a sognare ma non ti da indicazioni pratiche su quanto realmente offre il mercato.

 

Ecco, caro Giovanni, ora ho capito! Il tuo articolo è per sognatori, per chi si accontenta di guardare il vino dal buco della serratura, mentre le nostre degustazioni sono per la gente pratica, quella che un barolo normalmente buono lo vorrebbe pure bere. Messa sotto questo punto di vista la cosa potrebbe quadrarmi, anzi “me gusta”. Me gusta ancora di più perché se il tuo articolo ha come titolo il Bignami del  Barolo, il nostro allora è la Treccani, e scusate se è poco.

 

Detto polemicamente questo , faccio tanti auguri di Buon Natale a tutti gli Intravinisti, augurandogli di trovare sotto l’albero quelle dieci  bottiglie o, ancor meglio, le dieci donne più belle del mondo.

 

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


ARGOMENTI PRINCIPALI



0 responses to “Winesurf versus Intravino: una baroleggiante polemica3 min read

  1. Caro Carlo,
    ti ringrazio per l’attenzione; annotazioni:

    1) nel pezzo ho scritto a premessa: “questa lista è sans année e quindi compaiono i vini al loro meglio a me noto”; il che spero risponda ai tuoi legittimi dubbi sulle annate non riportate.

    2) non capisco bene il rapporto gnocca/barolo che esprimi e il concetto: “senza prendere minimamente in considerazione che noi abbiamo a che fare con le donne normali, magari belle ma normali e che quelle dieci non le sfioreremo mai, nemmeno di striscio”. Insomma non capisco sulla base di cosa stabilisci che un barolo di Rinaldi o di Accomasso o di Roddolo siano inavvicinabili e soprattutto non capisco perché ritieni che non avrei dovuto avvicinare mia moglie (che è una grandissima gnocca) .

    3) vini come Monfortino o Ca’d Morissio sono davvero molto cari, di molto eccedenti la mia capacità  di spesa. Per questo, senza darne pubblicità  che son giovanotto riservato e soggetto a facili imbarazzi, mi trovo a fare delle “socie” co l’amici e a togliermi gli sfizi assai cari almeno una volta l’anno; per Monfortino ad esempio, tutte le volte che viene prodotto. E’ un buon modo di fare esperienza, quello di trovare il modo di comprarsi il vino che piace, magari con un po’ di creatività , anche perché il mantenimento di quella gnocca di mia moglie è impegnativo assai.

  2. Diciamo che, a parte tu che fortunatamente sei messo bene da tutte e due le parti, è molto difficile avere gnocca di altissimo livello e Baroli da urlo. Per questo la mia invidia nera mi ha portato, kantianamente parlando, a subodorare a priori, che il mio lavoro fosse inutile a posteriori in quanto alla fine dieci nomi facili messi in fila sono più semplici da assimilare di 270.

  3. Carissimi,
    le liste sono lo strumento più efficace per attirare traffico sul blog, ecco la risposta ai 10 Barolo, 10 selfie di vignaioli, 7 vini dell’etna, tutti escamottage per generare traffico.
    Sui contenuti non voglio dare giudizi, mi espressi già  altre volte ma oggi è quasi Natale.
    Luigi

  4. Fracchia quando fai lo spocchioso sei irresistibile. Spocchioso che è al numero 8) di una lista di 10. sui contenuti lassa perde, quando vuoi, dalle parti di Tombstone.

  5. E quindi finisce cosà¬, subito, con un poco Platonico – molto Kantiano – “volemose bene”?
    Volevo il sangue!

  6. Giovanni,
    sai che ti voglio bene e se ti ricordi un paio di anni fa ti feci in dm i miei complimenti sulla tua capacità  di narrazione e di analisi, quindi non è con te che ho intenzione di polemizzare, anzi nessuna polemica da parte mia.
    L’esercizio della spocchia è una delle mie attività  preferite 😉
    E’ comunque innegabile che lo stratagemma delle liste non è niente altro che uno stratagemma per attirare visite ed è molto efficace e paga molto di più di qualsiasi post laborioso di ricerca.
    Cosଠva la vita.
    Questa è la via che ha imboccato Intravino basta ammetterlo e non cercare di difendere l’indifendibile.

  7. Sono un appassionato lettore del blog intravinico, ma anche di altri, diciamo più o meno di tutti quelli che hanno sufficiente finezza, competenza, modernità  (taluni anche estro) nel trattare il mondo del vino.
    Io credo che la “linea editoriale del blog” faccia nascere certi post che oltre ad essere validi sono coerenti con il blog.

    Comunque è da un pò di tempo che quando digito “www” nel browser il primo suggerimento è winesurf. 😉

    Buone feste a tutti !

LEGGI ANCHE