Winesurf compie 15 anni!3 min read

Se 18 anni sono la maggiore età cosa rappresentano 15 per un giornale online? Non dico che valgano come quelli dei cagnolini e dei gatti dove ognuno pare conti per sette, ma sicuramente ci riteniamo abbondantemente maggiorenni.

Era l’aprile del 2006 e la nostra prima comparsa avvenne al Vinitaly ma le “prove di trasmissione” continuarono per tutto il mese di aprile e solo verso maggio cominciammo seriamente a pubblicare qualcosa.

Quel qualcosa ad oggi si è trasformato in 6326 articoli pubblicati e 47536 vini degustati (pubblicati solo 45395, per rispetto verso il “livello non alto” di 2141 vini). Tutto questo uscito dalla penna e dagli assaggi di ben 48 collaboratori..

Una storia lunga che ci ha portato sino ad oggi con ancora più voglia di andare avanti.

Non potendo organizzare festeggiamenti abbiamo pensato comunque di ricordare i nostri 15 anni sul web con articoli di vari redattori che verranno pubblicati nei prossimi giorni.

Di cose da ricordare ce ne sono parecchie: nel 2006 il mondo non era così “social” e aprire un giornale online era visto come un ripiego, una serie B dell’informazione. Eravamo dei pionieri e non lo sapevamo!

Piano piano siamo cresciuti parlando dei momenti buoni e cattivi per il vino italiano: dai mercati esteri che si aprivano sempre più agli scandali che hanno cercato di minare alcune zone famose, dall’aumento delle vendite all’aumento del peso delle bottiglie, Dalla nascita di tante aziende alla morte di amici, di bravi giornalisti, di produttori.

Piano piano, anche grazie a una redazione sempre più ampia e agguerrita, siamo cresciuti.

A proposito di redazione, forse il  “caso Winesurf” è unico nel panorama italiano perché nessuno della redazione riceve uno stipendio, un compenso, un qualcosa per gli articoli che scrive e per le degustazione a cui partecipa. Nello stesso tempo le nostre degustazioni e i nostri articoli non sono mai stati  “a pagamento” e mai lo saranno. Il nostro è sempre stato un giornale indipendente e sempre lo sarà. Scusate se usiamo toni  un po’ troppo roboanti ma in tempi dove non si capisce (o forse si capisce anche troppo bene) chi sovvenziona chi, ci teniamo a ribadire il concetto che ci ha fatto creare Winesurf: non siamo in vendita! Non per niente all’inizio di ogni degustazione scherziamo sempre sul fatto di controllare se sono arrivati i bonifici sul conto corrente: questo, assieme al raddoppio dello stipendio di tutti redattori (il doppio di zero e sempre zero…) è uno dei mantra della nostra squadra.

Per questo, oltre a quadruplicare lo stipendio  a tutta la redazione mi sento, dal profondo del cuore di dire grazie alle 48 persone che dall’inizio ci hanno dato una mano e di ricordare i due, Pierlorenzo Tasselli e Daniel Thomases che purtroppo non sono più tra noi.

I primi tempi  non era facile riuscire a spiegare che eravamo non solo un giornale online (quando i grandi quotidiani neanche pensavano al web)  ma anche una guida vini online: ci scontravamo sempre con la mancanza di una “certezza” cartacea, di un riconoscimento fisico che desse peso e sostanza al nostro lavoro. “Ma non ci mandate nulla di scritto?” “Dove devo cercarlo, sul computer?” sono frasi che abbiamo sentito per anni.

Ma adesso guardiamo avanti: come detto nei prossimi giorni inizieremo a pubblicare alcuni alrticoli sulla nostra storia. Il primo sarà dedicato ai migliori vini di questi 15 anni, i vini top che, anno per anno,  hanno ottenuto il voto più alto nelle nostre degustazioni. Sarà un articolo interessante  perché sottolinea qualcosa su cui non abbiamo mai puntato i nostri riflettori, dato che sono solo due anni che pubblichiamo gli Oscar di Winesurf. Seguirà un articolo sulla nostra filosofia degustativa, poi uno su quanto e come sono cresciuti i lettori in questi anni e poi arriveranno i contributi dei redattori.

Insomma il numero 15 lo vedrete in varie salse nei prossimi tempi.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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