Temendo il peso del vetro, del vinone e del produttore, ho lasciato la bottiglia a candire in attesa di stagioni freddissime e di cibi tenacissimi.

Invece questo taglio di Sangiovese, Merlot e Syrah fatto nel cuore delle terre leonardesche mi ha sorpreso per eleganza e piacevolezza: legno sotto controllo, frutti rossi morbidi e beva profonda, ma senza maschere.
 
 
      
 
			     
			    