Vetri pesanti: mamma che paura!3 min read

Le prime degustazioni prendendo in considerazione anche il peso delle bottiglie hanno creato non poco sconcerto tra chi di solito (Consorzi, Camere di Commercio enti vari) ci organizza gli assaggi.
La cosa si svolge così: arriviamo nella sede muniti di bilancia di precisione e, prima di essere servito, ogni vino viene pesato ed il peso registrato. Gia questo fatto crea notevole scompiglio. C’è chi la mette sullo scherzo ecologista (“Ma guarda come sono ecologisti questi”…”Ma perché non fate fare anche le etichette in carta riciclabile”), chi mette le mani avanti (“Le mascherine non sono tutte uguali…piano piano si bagnano e pesano di più”) chi finge di adeguarsi( “bella idea…speriamo serva!”) chi addirittura ci chiede di lasciar stare oppure di andarci molto cauti. Ci sono naturalmente anche quelli che approvano in pieno ma rimangono comunque sorpresi.
In definitiva: solo con una buona idea ed una bilancia da 15 € abbiamo fatto un bel casino! Possiamo capire benissimo la sorpresa, un po’ meno quella velata paura camuffata da benevola ritrosia. Non stiamo parlando con produttori ma con enti, che non sono direttamente coinvolti nelle scelte di marketing e commerciali delle aziende. Forse la “velata paura” sta nel fatto che quello del peso della bottiglia non è un fattore organolettico e quindi sindacabile, ma oggettivo. Una bottiglia pesante lo è per tutti ed il fatto di dirlo potrebbe portare a dover cambiare realmente qualcosa. Per esempio in aziende importanti che non hanno la minima intenzione di farlo e che potrebbero telefonare al loro Consorzio dicendo “Ma cosa gli avete permesso di fare a quei rompi….”
Perchè poi tutti sono d’accordo sul principio……salvo……
Proprio perché siamo dei rompi vogliamo subito fare una proposta sulle bottiglie di vini spumanti. Il loro peso superiore è sicuramente motivato dalla notevole pressione all’interno (minimo 6 atmosfere) ma allora perché, per quelle tipologie dove la pressione è inferiore, tipo Franciacorta Saten (4.5 atmosfere max. per disciplinare) non si utilizza una bottiglia più leggera?
In attesa che qualcosa accada torniamo alle nostre “pesate”. Nei primi tempi non aspettatevi tantissime bottiglie con la ciminiera fumante. Come detto vogliamo “Colpirne uno per educarne cento” e quindi segnaleremo solo quelle molto fuori dalla media.
Tanto per darvi un’idea: una bottiglia di vino fermo attorno o sopra ai 1500 gr. ed una di vino spumante che si aggira sui due chili. Questo non vuol dire che le altre siano tutte a posto. Considerando che tra vino, etichette, tappi e capsule si possa arrivare ad 800 grammi,  il peso totale di una bordolese o simili non dovrebbe quasi mai superare i 1200 grammi, meglio sarebbe se fosse attorno ai 1150. Per una bottiglia di spumante il discorso è diverso: una champagnotta sicura (di quelle che reggono molto oltre 6 atmosfere) pesa circa 900 grammi e quindi  il peso finale non dovrebbe superare il 1650-1700 grammi. Quelle che noi segnaleremo sono bottiglie che “sforano” questo tetto di almeno il 20% ma ciò non vuol dire che sia un bene quando una bottiglia bordolese pesa intorno ai 1400 grammi. Qui si fa la grande parte del mercato e qui dovremo arrivare ad incidere, magari fra qualche tempo.
Nel frattempo……bevete leggero (non il contenuto, il contenitore!)

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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