Veneto IGT Cerealto Bianco 2017, Terre di Cerealto1 min read

Il biglietto da visita è intrigante: annata di esordio a tiratura limitata; uve PIWI aliene ai più (Johannister e Bronner) allevate bio a quota 700 ai piedi delle Piccole Dolomiti; tappo ecosostenibile; firma (anche in senso letterale, in etichetta) dell’enologo Nicola Biasi.

Ma non è per questo che vale la segnalazione: è la sua grande personalità, anche a prezzo contenuto. Sotto il naso è  il minerale che mena la danza, di metallo e roccia, con fini rimandi legnosi. La traccia fruttata avvertibile in sottofondo emerge con molta più forza in bocca, in piacevole contropiede (mele, agrumi).

Intanto un’acidità gagliarda va a crescere sui limitati contributi di alcol e bâtonnage, sostenendo il sapore verso un finale bello lungo, aromatico. Attraente  anche alla vista, paglierino con riflessi verdi e platino.

Alessandro Bosticco

Sono decenni che sbevazza impersonando il ruolo del sommelier, della guida enogastronomica, del giornalista e più recentemente del docente di degustazione. Quest’ultimo mestiere gli ha permesso di allargare il gioco agli alimenti e bevande più disparati: ne approfitta per assaggiare di tutto con ingordigia di fronte ad allievi perplessi, e intanto viene chiamato “professore” in ambienti universitari senza avere nemmeno una laurea. Millantando una particolare conoscenza degli extravergini è consulente della Nasa alla ricerca della formula ideale per l’emulsione vino-olio in assenza di gravità.


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