Un’occhiata ai bilanci: Cavit1 min read

Questa serie di articoli nasce dalla voglia di cercare di capire cosa succede, in questo momento di crisi, nel mondo del vino. Abbiamo così pensato, per prima cosa, di dare un’occhiata ai bilanci delle più grandi aziende vinicole italiane. Questo nella speranza di trovare dati positivi che possano dare speranze ed esempi da seguire a tutto il settore. 

Concludiamo il trittico trentino con la Cantina Cooperativa più grande in assoluto di questa regione, Cavit.
Cavit è una cantina cooperativa cosiddetta di “secondo livello” in quanto nasce dall’unione di molte cooperative più piccole che operano sul territorio.

Di Cavit siamo riusciti ad ottenere il Bilancio d’esercizio al 31 maggio 2009.

Da questo vediamo che la cantina ha un patrimonio di circa 45 mln di euro ed immobilizzazioni per 39 mln.

Il fatturato nel periodo (maggio 2008-maggio2009) è stato di quasi 127 mln di euro, in discesa  rispetto ai 145 mln dell’anno precedente. Anche l’utile d’esercizio passa dai quasi 2.300.000 Euro del 2007-2008 a poco più di un milione del bilancio attuale. Importante comunque che il bilancio continui a portare con se il segno +.

Per quanto riguarda l’indebitamento con le banche ( voce che abbiamo visto in altri casi rappresentare cifre importanti  anche e soprattutto se confrontata con il fatturato) questo si attesta vicino ai 33 mln di Euro.

Anche in questo caso non commentiamo i dati, mettendovi però i link dei  bilanci pubblicati in precedenza, quello di LA Vis, quello di Mezzacorona e quello di Banfi S.r.l  e Gruppo Banfi  Italia.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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