Un concorso vinto da Luca Maroni che mi ha fatto venire molti dubbi7 min read

Chi ha dato un’occhiata al filmato pubblicato qualche giorno fa su Youtube (vedi) sa di cosa sto parlando. Il resto si munisca di qualche minuto di pazienza, perché penso ne valga la pena.

Verso la metà dell’agosto scorso mi arriva una mail da un amico maremmano che mi segnala un concorso per (cito testualmente) “L’affidamento di un incarico professionale di consulente strategico e tecnico per la realizzazione di azioni promozionali a supporto della filiera vitivinicola e, più in generale, del settore agroalimentare”. Il Concorso è indetto dal COAP (Centro di Orientamento e Aggiornamento Professionale) della Camera di Commercio di Grosseto.

Leggendo il bando capisco che si cerca un personaggio (un giornalista in particolare) che conosca bene il mondo del vino grossetano, sia conosciuto per il suo lavoro nel mondo del vino italiano, abbia possibilità di scrivere sulla zona e di organizzare eventi promozionali dei vini e dei prodotti maremmani in Italia e all’estero.

Continuando a leggere trovo anche una cosa piuttosto strana: il periodo per la presentazione della domanda va dal 6 al 29 agosto (giorno più giorno meno). Cosa questa se non altro particolare, visto che in quel periodo la stragrande maggioranza degli italiani è in ferie o comunque non pensa certamente ad andare su internet alla ricerca di concorsi. Trovo anche un’altra cosa strana: come requisiti base  si richiedono una laurea magistrale ed un master in economia  o marketing.
“Perché- penso- si chiede specificatamente una laurea magistrale, che di solito è ad indirizzo umanistico, se poi si vuole anche un master di caratteristiche molto diverse? Mah!”

Essendo italo-andreottiano mi viene spontaneo pensare (anche se mi sembra impossibile..) che le contrastanti e strane richieste, unite all’ancor più strano periodo di validità del bando, possono prefigurare quello che i malpensanti chiamano appunto“Concorso ad personam”. 
“Sicuramente non sarà così” ripenso,  ma un diavoletto mi fa venire in mente che Luca Maroni collabora da tempo con la Camera di Commercio di Grosseto e che a Vinitaly ha collaborato/presentato anche un libro sulle aziende vinicole maremmane. Il diavoletto insiste (comunque si sbaglierà sicuramente) e mi riporta alla memoria quello che molto tempo fa un amico mi disse su Luca Maroni: che aveva una laurea magistrale.  Sempre lo stesso amico mi pare parlò anche di un Master , inerente la professione precedente di Maroni, ma qui veramente siamo ancora più tra ricordi fumosi.
Per fortuna a quel punto subentra l’angioletto:  “Luca Maroni è un personaggio noto, non potrebbe prestarsi ad una cosa che suonerebbe piuttosto strana”. Mah…..

Comunque, anche se il mio lavoro di giornalista non mi permette di fare promozione di aziende vinicole (a meno che uno non voglia fare la corda e l’impiccato..) mi iscrivo al concorso per essere, diciamo, più vicino alla notizia e anche perché…….voglio capire a chi andranno i 50.000 Euro (non proprio noccioline quindi!) di compenso, rimborsi spese compresi.

Invio quindi domanda e curriculum (torno dal mare apposta per farlo) ed aspetto. A settembre mi arriva una comunicazione da COAP dove si dice che non ho vinto ma anche che nessuna figura è stata selezionata. Si annuncia inoltre che il bando verrà ripresentato.

Io comunque ero stato scartato per due motivi: volevano uno che avesse una conoscenza OTTIMA della lingua inglese ed io avevo scritto di averla solo BUONA, ma soprattutto perché il mio titolo di studio non era quello richiesto.

A quel punto, in attesa che il bando venga ripubblicato, cerco di capire cosa c’era che non andasse nella mia laurea (non magistrale) in Filosofia. Mi imbatto così nel concetto di “equipollenza” che, da un punto di vista legale,  non è assolutamente uguale a quello di equivalenza. In poche parole: se la mia laurea è equipollente ad una laurea magistrale vuol dire che in concorsi dove si richiede la seconda io posso iscrivermi. Non è verò però l’opposto, cioè uno con laurea magistrale non può iscriversi a concorsi dove sia richiesta una laurea “normale”. A quel punto mi sorge veramente il dubbio  che la richiesta  della laurea magistrale ( e non normale) sia stata fatta perché altrimenti un signor X che si vuole far partecipare al concorso (e non solo) non avrebbe potuto accedervi. Però scarto subito quest’ipotesi (si pensano tante cose brutte…) e nello stesso tempo non presento nemmeno reclamo per il clamoroso errore di non aver considerato valida, ai fini del concorso, la mia laurea.
Al momento che esce il secondo bando più o meno uguale, con le stesse richieste ,ma da presentarsi su un modulo diverso e molto più complicato,  riempio nuovamente tutto l’incartamento(specificando per quale articolo di legge la mia laurea è valida), spedisco e attendo.

Una ventina di giorni fa, non avendo ancora saputo niente, Telefono al COAP è chiedo del risultato del concorso. La prima persona contattata non sa dirmi niente e mi da il numero di un funzionario, il Dottor Bilotti. Lo chiamo, gli chiedo come è andato il concorso e lui mi dice che purtroppo non ho vinto. A quel punto lì il diavoletto che è in me non regge è fa la domanda da un milione di dollari. “Posso sapere chi ha vinto?” Il dottor Bilotti, gentilmente, me lo dice.

Per caso volete saperlo anche voi? Non ci crederete mai….Luca Maroni!

Adesso io mi pongo delle domande cattive, che magari non hanno fondamento di esistere, e a cui spero si possa rispondere in entrambi casi con un bel no.
La prima è:  Luca Maroni (già collaboratore della Camera di Commercio di Grosseto) ha una laurea Magistrale? Se si, i dubbi restano.
La seconda è:Luca Maroni ha un master in qualche materia economica o di marketing? Stesso discorso di cui sopra.
Detto questo e prendendo per buono il corretto svolgimento del concorso e la piena legittimità del vincitore, non pensano, sia la Camera di Commercio di Grosseto (ente pubblico) sia Luca Maroni (personaggio pubblico) che tutte le stranezze di questo concorso non facciano bene alla credibilità di entrambi? Forse non sarebbe stato meglio evitare di pubblicare il bando in un periodo (20 giorni in agosto) che non poteva non far pensare a qualcosa che voleva passare sotto silenzio? Forse non sarebbe stato meglio evitare il ricorso ad una laurea così particolare come quella di magistero (abbinata poi ad un master non proprio strettamente collegato per un laureato al Magistero?) , prendendo in considerazione diplomi di scuola superiore o direttamente una laurea normale?

Nel caso Luca Maroni possegga entrambi i titoli richiesti (e molto altro ovviamente), non  vedono i due soggetti interessati quanto tutto questo suoni strano e quanto continui a suonare  strano che proprio l’attuale collaboratore della Camera di Commercio  nel settore promozione vinicola vinca un bando dove si assegnano fino a 50.000 Euro per , appunto, la promozione vinicola?

Da parte mia, in qualità di partecipante,  chiederò di conoscere i verbali del concorso e tutto quanto inerente l’assegnazione dei punteggi. Questo  per fugare ogni dubbio su un concorso che di dubbi me ne ha messi in testa parecchi.

 

NB.

Dobbiamo ammettere un nostro errore: Abbiamo confuso la laurea magistrale (che praticamente comprende tutte le lauree del vecchio ordinamento, quindi anche quelle di natura economica) con quella di magistero. Per questo chiedo scusa ai lettori. Molti dei dubbi da me sollevati rimangono e quindi chiederemo comunque chiarimenti sull’assegnazione dei punteggi alla Camera di Commercio di Grosseto.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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