Stampa estera a portata di clic: Decanter, vol 43, n. 43 min read

In copertina i 75 migliori acquisti del 2017 secondo Decanter. Poi le bottiglie degli anniversari “in 8”, gli Champagne Vintage e Porto Tawny.

I 75 vini più eccitanti del 2017

Il primo servizio di questo numero é per l’appunto dedicato ai 75 vini più eccitanti dell’anno appena passato. Tutti compresi tra 96 e 92 punti su 100. Ad aggiudicarsi i primi tre posti sono due vini bianchi extra-europei (uno Chenin blanc sudafricano e uno Chardonnay di Margaret River, Australia) e un Rioja. I vini italiani sono ben rappresentati nella graduatoria: due tra i primi dieci (quarto il Fior d’Uva di Marisa Cuomo, e ottavo il Franciacorta Saten di Corte Aura, altri due bianchi), poi altri 12 , di cui due tra i secondi dieci. Poi i Rioja da viñedos singulares, cioé selezioni di vigna: ne discute Sarah J. Evans, che propone anche la sua personale gerarchia . Punteggio più alto per un Rioja Alavesa del 2014, La Nieda, Viñedos de Paganos. Gli Champagne Vintage e i Porto Tawny annunciati in copertina sono nella sezione della rivista dedicata alle grandi degustazioni. Sono infatti  l’oggetto dei due Panel Tastings del mese.

Tra i primi, vi é un solo outstanding, il Grand Cru Experience Brut 2008 di André Jacquart,  ma sono molti gli Champagne altamente raccomandati, con punteggi  compresi tra 90 e 94 punti, in gran maggioranza della felice vendemmia 2008.

Tra i Porto Tawny invecchiati 10 e 20 anni, sono 6 i vini  valutati più di 95 punti . Impressionanti, per Amy Wislocki , i tawnies di 20 anni, di grande coerenza qualitativa.

Gli altri articoli di questo fascicolo

Innazitutto un’intervista di Jane Anson a Caroline Frey, stella nascente dell’enologia mondiale, la cui famiglia gestisce ben cinque proprietà importanti:  La Lagune, nell’Haut-Médoc, il Domaine Paul Jaboulet-Ainé (col suo leggendario Hermitage La Chapelle), nel Rodano settentrionale, a cui vanno aggiunti  lo Château Corton-André, in Borgogna, con vigne nella Côte de Beaune, parte delle vigne di Billecart-Salmon, nella Champagne, e da poco, una piccola parcella di mille mq nel Valais, in Svizzera.

Poi il “profilo di una regione” esamina  lo Swartland sudafricano. Christian Eedes presenta le aziende da non mancare di quel terroir  e i vini da lui preferiti: spiccano i bianchi da Chenin blanc e i rossi da Syrah-Grenache.

la Guida ai vini degli anniversari

Entriamo nel 2018 e quindi nel mirino sono  le bottiglie delle annate che finiscono in 8. C’é un vino anche per chi festeggia 80 anni, un Colheita Port di Koepke, naturalmente del 1938. I cinquantenni (o coloro che festeggiano le nozze d’oro) possono celebrare la loro ricorrenza con un Sassicaia 1968 ( a trovarne). Natale é passato da poco: Fiona Beckett riporta i consigli di esperti e ristoratori  di tutto il mondo per i cibi e i vini di Natale.

Le altre degustazioni della guida di Decanter

Bordeaux 2015, i nuovi vini turchi, i vini delle feste secondo Christelle Guibert, e naturalmente il Fine Wine world di Steven Spurrier. Ancora: l’itinerario del mese (la Hunter Valley, in Australia), Seattle vista da Owen Bargreen, il vino leggenda (lo Shiraz-Viognier Clonakilla 2001).

Prima di chiudere ricordiamo le consuete rubriche  di apertura : le notizie del mese (prezzi  sotto pressione, incendi  in Spagna e Portogallo), le lettere, le pagine dei columnnists (le bottiglie borgognone di Andrew Jefford  e i vini tedeschi di Elin Mc Coy), senza dimenticare le belle immagini fotografiche  dello Château di St-Romain, proprio in apertura, e l’editoriale di Stimpfig (sui grandi vini lungamente invecchiati). In chiusura, le rubriche dei ristoranti, i vini d’asta e da collezione,le Notes & Queries .

 

 

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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