Ser-Virus e gli auguri in ritardo4 min read

Inverno tempo di Virus.  Dopo le varie asiatiche, australiane, indiane e compagnia infestante l’ultimo arrivato sulla piazza è stato da me ribattezzato ser-virus. Non perché sia di origine anglofona e nobile: il “ser” sta per server, nella fattispecie quello di Winesurf, che ha subito un non ben identificato attacco esterno con tanto di introduzione di virus nelle pagine del nostro giornale. Chi si è collegato con la nostra home page negli ultimi giorni dell’anno sa, avendo avuto di fronte una grafica dimezzata, di cosa parlo.

Il virus era contagioso solo entrando sul pannello di controllo e naturalmente il qui presente l’ha beccato subito, trovandosi così nella sfigatissima posizione di avere il computer ed il sito affetti da virus in piene feste natalizie, anche per i programmatori. Per questo non abbiamo fatto (anche) gli auguri di Buon Anno e da circa una settimana il giornale non pubblica niente di nuovo.

Nello scusarci con i nostri lettori e sperando che “a’ nuttata” dei virus sia definitivamente passata, cerchiamo di rimediare facendo subito a tutti tantissimi auguri per un grande 2012!!!!

Nel frattempo sono successe tante cose, ci sono stati aumenti generalizzati (non ultimo quello di Repubblica di ben 20 centesimi) e purtroppo anche diminuzioni di posti di lavoro. Ne voglio citare uno su tutti: l’interruzione del rapporto tra l’AIS ed il mio amico Franco Ziliani. Non sono intervenuto prima per i problemi suddetti ma adesso due cosucce vorrei dirle.

 

Capisco che in tempi di crisi si debba risparmiare ed eventualmente fare dei tagli, ma dare il benservito a Franco ed alla sua informatissima rubrica  mi è sembrato veramente molto strano. Se c’era una rubrica sul sito AIS che veniva letta anche da chi non è sommelier era quella e tu vai a cassarla? Geniale!

Inoltre in un associazione con decine di migliaia di soci che pagano una tessera abbastanza salata, il costo della collaborazione di una penna come quella di Franco era, sono convinto, assolutamente marginale. Non so se dietro al suo siluramento ci sia pinco o pallino, comunque per saperlo basterà aspettare, capire chi prenderà il suo posto ed allora le cose saranno più chiare.

Forse l’errore di Franco è stato di parlare troppo di vino e di vini sul web e, come ha pontificato Ricci, se ciò viene fatto senza avere di fronte un calice, è parametrabile al peccato di Onan ed è quindi cosa cattiva e ingiusta.

Per un collega che perde un lavoro non ne vedo molti all’orizzonte che ne trovano qualcuno. Oltre ai posti di lavoro nell’ultimo anno è stato anche abbastanza difficile trovare vini da degustare. Infatti è molto di moda il fenomeno di “selezione a monte” del giornale e del giornalista. In altre parole sempre più aziende, per motivi anche diversi, non mandano i vini per gli assaggi.

 Attenzione, non sto parlando solo di Winesurf  ma anche di diversi altri colleghi e testate, che si vedono chiudere le porte in faccia da aziende che prima facevano carte false per averli in cantina. Per carità, ogni produttore è liberissimo di decidere se ed a chi far assaggiare i propri vini, trovo solamente disdicevole il fatto che un parere negativo  porti alla chiusura dei boccaporti, mentre uno positivo venga accolto con sufficienza, come se fosse dovuto.

Forse, considerando anche la sempre minore importanza delle guide cartacee, è giunto il momento in cui la critica enogastronomica italiana dovrebbe, magari lasciando fuori personalismi o rivalità storiche, mettersi attorno ad un tavolo per decidere cosa fare da grande. Dei tentativi in passato sono stati fatti ma sono tutti falliti. Speriamo che l’attuale congiuntura, che sta portando ad un reale strangolamento della liberta di VERA informazione enogastronomica, porti ad un proficuo confronto.

A proposito di confronto: rispetto allo scorso anno i nostri numeri sono molto cresciuti: da 1832 lettori medi al giorno siamo passati a 2568, con più di 11.800 pagine lette e ben 62.100 contatti (sempre al giorno). Un grazie veramente di cuore a questo bel mare di persone che ci segue.

Ma credo sia doveroso ringraziare tutti i produttori che, fidandosi del nostro giudizio, ci hanno inviato i loro vini permettendoci così di svolgere il nostro lavoro.

Non posso non ringraziare nuovamente il grande gruppo di collaboratori di Winesurf:  Maddalena Mazzeschi, Simona Migliore, Raffaella Delmonte, Rosanna Ferraro  e Madame X,  poi Pasquale Porcelli, Roberto Tonini, Giampaolo Giacomelli, Bruno Caverni, Alessandro Bosticco, Fabrizio Calastri, Pierlorenzo Tasselli, Giampietro Ferri, Giovanni Solaroli, Davide Ferrarese, Andrea Gabbrielli, Paolo Costantini, Saverio Palmieri, Enzo Scivetti, Peppino Colamonaco, Giancarlo Rolandi e Massimo Lanini. E’ grazie alla loro passione se  questo giornale va avanti.

E, andando avanti, nei prossimi giorni pubblicheremo le ultime degustazioni dell’anno: Sangiovese di Romagna, Barbera d’Asti e Nizza, Chianti Rufina e  vini dolci italiani. Nel frattempo ci stiamo preparando alle “nuove-vecchie sfide” di quest’anno, bottiglie pesanti in prima fila. Continuate a seguirci e ….TANTISSIMI AUGURI!!!

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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