Saint-Emilion Gran Crù, Chateau Villemaurine 20141 min read

Pescando tra gli acquisti di vino En Primeur, ho trovato un divano. Beh, non proprio un mobile di pelle e legno, bensì un vino confortevole come un morbido divano. Un Frau, o un Busnelli se preferite, in bottiglia.

E’ un Saint-Emilion Grand Crù di una piccola azienda, Chateau Villemaurine della famiglia Onclin. Sette ettari in un corpo unico posizionati sull’altopiano calcareo in prossimità del paese di Saint-Emilion, a pochi km da Libourne. E’ il vino principale di Villemaurine, fatto con 80% di Merlot e 20% di Cabernet Franc. Rosso denso, appariscente, con profumi di mora, tabacco e cassis. Vino morbido, voluttuoso, denso, ma corroborato da adeguata freschezza acida. E il dopo bocca? Una meraviglia.

 Euro 42,00

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Giovanni Solaroli

Ho iniziato ad interessarmi di vino 4 eoni fa, più per spirito di ribellione che per autentico interesse. A quei tempi, come in tutte le famiglie proletarie, anche nella nostra tavola non mancava mai il bottiglione di vino. Con il medesimo contenuto, poi ci si condiva anche l’onnipresente insalata. Ho dunque vissuto la stagione dello “spunto acetico” che in casa si spacciava per robustezza di carattere. Un ventennio fa decisi di dotarmi di una base più solida su cui appoggiare le future conoscenze, e iniziai il percorso AIS alla cui ultima tappa, quella di relatore, sono arrivato recentemente. Qualche annetto addietro ho incontrato il gruppo di Winesurf, oggi amici irrinunciabili. Ma ho anche dei “tituli”: giornalista, componente delle commissioni per la doc e docg, referente per la Guida VITAE, molto utili per i biglietti da visita. Beh, più o meno ho detto tutto e se ho dimenticato qualcosa è certamente l’effetto del vino.


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