Riello compra Allegrini: è una bufala!1 min read

Ormai da almeno 24 ore abbondanti il mondo del vino stava cercando battutacce che accomunassero la famiglia Allegrini con i termosifoni Riello: “L’amarone è un vino caldo” oppure “Allegrini Estates…ma d’inverno Riello” e via cantando.

Mi arriva adesso un comunicato che smaschera una di quelle che vengono chiamate fake news, affermando che niente è vero e che Riello non ha comprato né il 50% di Allegrini (come detto da alcuni giornali) né quote inferiori. Non ci sono state proprio vendite e trattative, negate da entrambe le parti.

Oltre a non essere né deluso né felice mi domando il perché di una così colossale topica da parte di giornali non certo della parrocchietta. L’angelo che è in me riconosce che l’errore è sempre dietro l’angolo e che la prima regola del giornalismo recita “le fonti vanno verificate”: Il demonietto che è in me invece si domanda quanta pubblicità gratuita abbiamo ottenuto i due marchi.

A entrambi (angelo e demonietto) piacerebbe sapere come è andata ma rimarranno delusi tutti e due.

Per me però un punto da sottolineare c’è ed è il fatto che oramai il mondo del vino “è cresciuto” e utilizza, anche se in maniera più rozza e dozzinale, gli stessi strumenti della grande comunicazione.

Aspettiamo sviluppi.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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