Potrebbe essere un amarcord, una di quelle storie che vorresti raccontare ma che pensi non interessino a nessuno…e comunque, caro Carlo,vorrei partire dall’antefatto!!!
Quel giorno in cui mi chiamasti dicendomi : “Vuoi partecipare alla nascita di una nuova guida?” era il 2000 o giù di lì, io già stavo dando una mano ad Alessandro (il Masna!) per la guida dell’Espresso, fin dalla prima ora.
Ma, come potevo dirti di no? Anche in virtù di quegli assaggi e pensieri sparsi in quelle bellissime degustazioni a Tenuta di Capezzana, quando ci ritrovavamo con altri amici che poi sarebbero diventati anche colleghi; mi vengono in mente Ernesto (Gentili) e Vito (Lacerenza) ad esempio.
Mi ricordo ancora il momento scatenante: quella degustazione in cui non riuscivamo a capire la differenza tra Barolo e Brunello tanto erano ammorbati da legno nuovo (lo tsunami barrique ci stava investendo in pieno). Da lì la scintilla, quella che ti fece venir voglia di fare nascere Vini Buoni d’Italia (almeno credo).
Perché doveva nascere? Ce n’era proprio bisogno? Forse sì, per noi certamente sì; perché era ora di mettere in pratica anche un po’ di buona scuola anglosassone che avevamo fatto ai corsi per Master of Wine: la riconoscibilità del vitigno!!! Accidentaccio nessuno ne parlava e nessuno lo aveva messo come pietra angolare sulla sua guida: la corrispondenza vino-vitigno dunque sarebbe stato il nostro carma.
Qualche anno dopo Vini Buoni nasce WINESURF! La guida cartacea ci stava stretta; era la prima guida online, e mi sa sia rimasta l’unica. Un manipolo di volenterosi al grido “vino/vitigno” si immolava all’altare della qualità senza compromessi, senza sponsor ne finanziamenti vari. Con tutte le difficoltà del caso ovviamente.
E comunque siamo ancora qua, a scrivere ed assaggiare con il piacere e la consapevolezza di essere liberi e indipendenti: scoprire, giudicare, segnalare, consigliare; alla ricerca del vino perfetto, che non troveremo mai, con la pretesa di voler dire la nostra e di difendere le aspettative di chi, seguendoci, vuole bere bene.
Contiamo poco? Siamo “poco visibili”?Anche se per fortuna non è vero in effetti Winesurf non si tiene sulla scrivania, non si può impilare, non si può mettere in bella mostra in una bacheca, non porta in giro le cantine e così alcuni produttori “VIP” continuano a non mandarci i vini. Per fortuna che gli appassionati ci supportano (ma anche sopportano) e in una settimana ci leggono più persone della tiratura di una guida media. Questo è anche il bello di Winesurf, la soddisfazione di essere più conosciuti dagli appassionati che dai produttori.
Ma poi una cosa: perché vuoi festeggiare i 15 anni e non aspettare i 20???? Guarda che noi ci saremo ancora, visionari come sempre a fare le nostre battaglie contro i mulini a vento, come sempre.
Un abbraccio!