Il vitigno Trousseau in terra portoghese è chiamato Bastardo, ma in questo bicchiere si è rivelato un purosangue. Effetto indubbiamente del terroir giurassico dell’Arbois, ma anche della sapiente mano (biodinamica) della famiglia Tissot.
Mi sa che ho bevuto questa selezione Singulier in un momento giusto della sua evoluzione, sta di fatto che ha espresso grande complessità olfattiva anche se di intensità contenuta: fiori freschi e secchi, molte spezie, lieve frutto e l’ancor più lieve sentore che essendo in Francia si può chiamare gibier.
In bocca mi ha offerto una vivace acidità fruttata e allo stesso tempo una notevole setosità, da tannini perfetti: piacevole connubio dall’ottima persistenza. Alla vista il rosso, di tonalità calda, era leggero anche se poco luminoso (niente filtrazione).
Arbois Trousseau AC 2016 Singulier, Benedicte et Stéphane Tissot (Domaine André et Mireille Tissot)
Sui 30 € all’uscita