L’immagine qua sotto, come ben si vede è del fratello Muḥammad Anwar al-Sādāt, terzo Presidente della Repubblica egiziana dal 1970 al 1981. Sekina Sadat era la sorella, con aspirazioni giornalistiche.
Era il tempo della BRAIMA (ditta che vendeva macchine per l’agricoltura n.d.r.) e tramite ICE avviammo contatti commerciali che ci dovevano portare alla fornitura di un intero container di motocoltivatori all’Egitto. Scoprimmo che l’importazione all’epoca avveniva sostanzialmente tramite banche gestite direttamente dallo stato e così ci dovemmo immettere in circuiti burocratici ad alto livello.
Il primo approccio avvenne con la visita in Italia del direttore della Banca di Giza. Tenemmo gli incontri nella sede dell’Associazione Industriali di Grosseto, ma ci accorgemmo che l’incontro servì solo a spiegarci quali procedure dovevamo seguire per arrivare alla firma del contratto, cosa che sarebbe stata facilmente possibile anche per corrispondenza!
Ma intanto il direttore di banca, di stretta osservanza islamica, si fece un bel giretto in Italia, visitando Roma e un poco Grosseto.
Ci fu poi “consigliato” di invitare a Grosseto nientemeno che Sekina Sadat, la sorella del Presidente Sadat! Il nostro contatto al Cairo era in condizioni di invitarla e così facemmo.
Il gioco valeva la candela.
Venne a Grosseto e fu ospitata all’Hotel Bastiani che all’epoca passava per il migliore della città. La signora, appena arrivata ci fece sapere che avrebbe voluto incontrare lo scrittore Alberto Moravia, noto all’epoca per la sua fama e per la sua riluttanza a concedere interviste!
Non ci scoraggiammo e tramite quella gran persona che era Giovanni Tamburro, allora direttore dell’Associazione Industriali di Grosseto, riuscimmo a fissargli un appuntamento e fu lui stesso ad accompagnarla a Roma, assieme ad un funzionario dell’ICE.
Del resto La signora Sekina Sadat era sempre e comunque la sorella del Presidente dell’Egitto.
Quindi si mosse di conseguenza anche la Prefettura di Grosseto che volle organizzare ed offrire in suo onore una “Cena di Stato” in quello che adesso e il Baglioni Resort Hotel Alleluia di Punta Ala.
Fu una serata indimenticabile! Bandierine tricolori sui tavoli, fiori in abbondanza ma con misura ed eleganza. Un’apparecchiatura ed una cena ad altissimo livello.
Modestamente di queste un po’ ne ho viste, ma la cura e la riuscitadi questa fu veramente straordinaria. Questa volta la signora si dichiarò soddisfatta. Molto soddisfatta! E te credo!
Ricordo il menu di specialità maremmane cucinate e presentate in maniera superba. Ricordo una piccola ma sublime Acquacotta, un piatto con filetti di spigola, un antico peposo e per dolce una torta con gli immancabili colori della bandiera italiana.
Fortunatamente dopo il gran lavoro per il viaggio della sorelle del Presidente si riuscì infine a fare questa benedetta fornitura, di notevole importo e con pagamento garantito.
Dopo un mesetto dalla spedizione del Container ci comunicarono che erano pronti per il collaudo in campo della fornitura. Ricordo che erano motocoltivatori, non di nostra produzione, forniteci da una primaria fabbrica italiana.
Inviammo in Egitto per questa missione il nostro capo officina. Giunto al Cairo fu preso in consegna e, dopo un tragitto di qualche centinaio di chilometri in pieno deserto, arrivò in un luogo dove c’erano solo dei grandissimi capannoni. In uno di questi erano ammassati i nostri motocoltivatori. Furono contati, ne fu messo in moto uno e poi mostrati i libretti relativi in inglese. Tutto ok!
Al ritorno ci racconto che l’altra parte dell’enorme capannone era occupato da una quantità esagerata di ventilatori di fabbricazione cinese. Caratteristica comune era di avere un dito di polvere sopra a ognuno di essi.
Così andarono le cose, tutto sommato niente affatto male, soprattutto a cena.