Pantelleria: si può pensare di cambiare?4 min read

C’eravamo lasciati in attesa che la Commissione Bilancio dell’Assemblea Regionale Siciliana si riunisse per deliberare sui fondi per i trasporti da e per le piccole isole siciliane, circa 3,5 milioni di euro.

Riassumo brevemente la questione. Nonostante la data di scadenza del contratto con la società “La Traghetti delle Isole “ fosse conosciuta dal momento della stipula, rinnovo non è avvenuto per tempo provocando non poco allarme a Pantelleria e Favignana servite dalle navi Cossyra e Zeus.

Infatti la particolarità sta nel fatto che la società armatrice delle navi assicura il servizio Ro.Ro (Roll on/Roll off) vale a dire non solo camion ma anche infiammabili come gasolio, benzina, bombole di ossigeno per l’ospedale, alcol per le aziende vinicole, i rifiuti anche speciali, ecc. 

Non ci vuole un genio per comprendere che tale tipo di trasporto, per di più nel pieno della stagione turistica, è assolutamente vitale per l’economia e per la vita di chi risiede nelle isole. Comunque dopo varie vicissitudini – il numero legale in Commissione Bilancio è continuato a mancare in altre riunioni – i fondi necessari sono stati stanziati e il servizio è ripreso, seppur “sulla fiducia”. Infatti ora la palla passa al Parlamento Regionale il quale deve approvare la variazione al bilancio e contemporaneamente indire nuove gare o votare una norma che possa consentire la proroga vista l’emergenza. Su tutto dovrà, infine, esprimersi il commissario dello Stato.

La precarietà politico-istituzionale della Sicilia da tempo è nota e d’altra parte se il presidente Raffaele Lombardo manterrà le dimissioni, così come ha più volte dichiarato, si tornerebbe alla casella di partenza. In attesa di nuove elezioni ci sarebbe un lungo vuoto decisionale. Programmare qualsiasi attività in assenza di certezze sui collegamenti – le isole solitamente sono in mezzo al mare – è improbabile. I panteschi protestano come e quanto possono, ma sono pochi e parecchio lontani da Palermo. Come se non bastasse – abbiamo già raccontato che il sindaco –dimissionario – è agli arresti domiciliari per una storia di tangenti,  il consiglio comunale è stato sciolto e ora c’è un commissario prefettizio.  Della situazione dell’ospedale o dei dissalatori o ancora della viticoltura vale quanto è stato scritto in precedenza (vedi)

 

Come ciliegina sulla torta vale la pena di raccontare anche quest’altra vicenda. A Pantelleria esistono dei disoccupati. Per molti sarà una notizia ma chi scrive assicura che è la pura verità. Ebbene i senza lavoro isolani per sbrigare le pratiche, sono costretti a imbarcarsi sul traghetto alle 24 andare a Trapani (6 ore), fare la fila al Centro per l’Impiego, e poi ritornare sull’isola con un altro traghetto ( 5 ore). (E’ tutto vero.  ndr).

Tutto ciò succede perché il Centro per l’Impiego di Trapani non è ancora dotato di posta certificata e di firma digitale mentre da tempo il Comune di Pantelleria si è dotato di questi strumenti. Insomma si presuppone che un disoccupato non abbia molti soldi da spendere ed esclusa l’idea dell’aereo –sarebbero come le brioches di Maria Antonietta – perché assurdamente onerosa, forse,  grazie alla buona volontà dei singoli funzionari, il problema potrebbe essere a breve, risolto. Con un semplice, veloce e poco costoso clic per vedersi stampare il documento richiesto.

Non solo notizie di disservizi però. A Lampedusa c’è una nuova aerostazione, addirittura inaugurata con due mesi di anticipo. I lavori costati circa 16,7 milioni di Euro sono stati finanziati dalla Unione Europea che li ha messi a disposizione dell’Enac ( Ente nazionale per l’aviazione civile) in considerazione della capacità di utilizzare i fondi e dell’efficienza nella selezione dei progetti. Sempre l’Enac, grazie ad altri fondi UE, sta completando il nuovo bellissimo aeroporto di Pantelleria. Insomma le due isole avranno due strutture aeroportuali moderne e funzionali ma per gli abitanti delle due isole la certezza dei voli – tratte sociali-  non è affatto garantita. Le ultime notizie dal fronte delle piccole isole comunicano che i comuni di Lipari ed Ustica da qui a breve potrebbero rimanere senz’acqua. Geniale anche in questo caso, visto che siamo nel periodo più caldo e di maggiore affluenza turistica dell’anno, vero ? Infatti la società che gestisce i dissalatori delle due isole non è stata pagata e quindi  non potendo acquistare altro gasolio, garantisce il servizio sino all’esaurimento delle scorte.  Poi si vedrà.

Che i soldi in questo periodo siano pochi è sicuramente un fatto ma che nessuno abbia lavorato ad un progetto per sfruttare il sole e/o il vento di Ustica e di Lipari per affrancarsi dal gasolio, è a dir poco desolante. Non a caso il progetto della moderna cantina della Tenuta Castelbuono di Lipari si affida, dal punto di vista energetico, alle più recenti tecnologie: sole, venti dominanti, geotermia. Vite difficili, sì parecchio.

Forse è giunto il momento, anche nelle isole, di cambiare. Molto. Cambiare è sempre possibile.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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