Osteria Italia a san Rocco Seno d’Elvio: ci andrei a piedi!3 min read

Questa potrebbe essere definita anche come una storia di nomi. Per primi arrivarono Giancarlo e Terry: loro la Langa oltre a viverla la conoscono meglio delle loro tasche. La sera di una domenica di maggio fanno conoscere a Carlo il locale di Renato e Marina. Carlo ci mangia talmente bene che non solo ci ritorna con Giancarlo e Terry ma ci porta anche Stefano, Kyle, Roberto, Luciano e Pasquale. Quest’ultimi, rimasti colpiti dalla cucina schietta di Renato e dalla gentilezza di Marina sicuramente ci porteranno…(segue elenco ufficiale dei nomi dell’universo mondo).

La recensione, basata sul più classico dei passaparola,  potrebbe anche finire qui ma forse a voi che ancora non conoscete dove e come cucina Renato qualche informazione in più non guasterà.

Renato e Marina sono i proprietari dell’Osteria Italia a san Rocco Seno d’Elvio. Siamo nel territorio del Barbaresco a nemmeno quattro chilometri da Alba. Dico nemmeno quattro chilometri perché il sottoscritto, alias Carlo, una volta se l’è fatta a piedi andata e ritorno giusto per il piacere di passeggiare per le strade di Langa prima e dopo aver mangiato buoni piatti lamgaroli.

Ma torniamo all’Osteria Italia: San Rocco Seno d’Elvio è uno sputo di paese circondato da vigneti, uno di quei posti tanto amati dai turisti del “mooolto pittoresscoooo”.  Sia questa genia di turisti che tutti gli altri devono seguire il mio consiglio ed entrare nell’Osteria Italia.

La porta è allegra e invitante, con la scritta bianca su sfondo rosso e le tante pecette che stanno a testimoniare come guide importanti considerino questo locale. Ho parlato di “porta invitante”? Ancora più invitante sarà la sala in cui entrerete, tappezzata di bottiglie di vino e ancora più invitantantisssimissssima sarà la sala da pranzo dove dominano tovaglie che potrei definire “casalinghe da picnic” ma che danno un tono country e assolutamente unico ai tavoli e all’apparecchiatura.

Lasciatevi contagiare dall’allegria “campagnola” della sala,sedetevi ad uno degli spaziosi e spaziati tavoli e date un’occhiata al menù. Pochi piatti ma buoni, concreti, langaroli, indimenticabili.

 

Potrete partire con il vitello tonnato o con l’insalata russa (una delle migliori d’Italia e zone collegate) con il cotechino con la fonduta o con la carne di fassona battuta al coltello. Questo tanto per cominciare ma attenti! Sarà perché Renato non mette molti piatti in carta che cerca di farsi perdonare aumentando la quantità del cibo nel suddetto piatto. Insomma: le porzioni, come diceva quello della vecchia pubblicità in cui una forma di parmigiano cascava sul tavolo “Sono molto abbondanti”.

Quindi anche i tajarin o gli agnolotti al ragù saranno abbondantissimi ed il problema per molti sarà arrivare al secondo. Anche qui classicità langarola con coniglio in civet, brasato al barbaresco e qualche volta, se fortunati, beccherete il fritto misto alla piemontese.

Questo per quanto riguarda la pancia, mentre l’occhio sarà appagato da una sala spaziosa e da un servizio per niente campagnolo ma preciso e puntuale. La sala è dominata dalla bella Marina, aiutata sempre più spesso dalla figlia. Chiedete a loro la carta dei vini ed avrete l’ennesima sorpresa di questo locale e cioè un’ampia scelta tra vini langaroli (dominata dai Barbaresco) con prezzi assolutamente concorrenziali.

Insomma, il locale è di quelli che rimangono impressi nella mente ma non nel fegato, perché la cucina di Renato è bella consistente ma comunque molto digeribile. E’ uno di quei posti dove entri felice ed esci forse un po’ appesantito ma molto più contento. Sicuramente non è uno di quei posti dove esci alleggerito nel portafoglio: per un pranzo completo, con una buona bottiglia di vino,  arriverete a spendere attorno ai 40 euro ed a godere per 80.

 

Osteria Italia
fraz. San Rocco Seno d’Elvio, 6  12051 Alba (CN)  
tel. 0173.286942
E-mail: info@osteriaitalia.it

 

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Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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